Da ieri chi arriva a Sesto al Reghena, ma anche a Ramuscello, riceve il benvenuto non solo dalla consueta segnaletica che indica la località, ma anche da un cartello rosso delle Città del Vino. All’inizio di quest’anno, infatti, il Comune pordenonese è entrato ufficialmente a far parte dell’Associazione nazionale guidata da Angelo Radica. Come si ricorderà, la cerimonia di insediamento si era tenuta all’auditorium Burovich alla presenza dei vertici regionali delle Città del Vino, guidati dal coordinatore Fvg Tiziano Venturini, che è pure assessore alle attività produttive e turismo del Comune di Buttrio. Presente, per l’occasione, anche il presidente nazionale uscente dell’Associazione, Floriano Zambon, che a novembre ha appunto passato il testimone al nuovo leader.


Questo importante riconoscimento al Comune di Sesto al Reghena, oggi guidato dal sindaco Marcello Del Zotto, è stato fortemente voluto anche dalla Cantina Produttori di Ramuscello e San Vito che da sempre crede nelle potenzialità economiche e produttive di questo territorio. Oggi, i Comuni del Friuli Venezia Giulia, aderenti alle Città del Vino, sono 30: oltre a Sesto al Reghena, Aquileia, Bertiolo, Buttrio, Camino al Tagliamento, Capriva del Friuli, Casarsa della Delizia, Chiopris Viscone, Cividale del Friuli, Cormons, Corno di Rosazzo, Dolegna del Collio, Duino Aurisina, Gorizia, Gradisca d’Isonzo, Latisana, Manzano, Mariano del Friuli, Moraro, Nimis, Palazzolo dello Stella, Povoletto, Premariacco, Prepotto, San Giorgio della Richinvelda, Sequals, Trivignano Udinese, Torreano, Pocenia e San Giovanni al Natisone. Vi aderiscono anche cinque Pro Loco: Casarsa della Delizia, Buttrio, Duino Aurisina, Bertiolo e Latisana. Tra i Comuni e Pro Loco, incorporati in questa Associazione, sono coinvolti oltre 150 mila abitanti e da questo si capisce l’importanza strategica dell’enoturismo nelle Città del Vino. Inoltre, il Comune di Duino Aurisina è stato elevato a “Città Italiana del Vino 2022”, vera e propria capitale dell’enoturismo che, grazie ad una ricca serie di eventi, vedrà coinvolto non solo il centro giuliano, ma anche il resto del territorio regionale.

Anche il sindaco di Sesto, nel suo intervento durante i festeggiamenti del sessantesimo anno di attività della Cantina Produttori di Ramuscello, tenutosi lo scorso giugno, aveva sostenuto come il suo Comune oggi rivesta un’importanza, a livello regionale, sia nel settore vitivinicolo che per l’offerta turistica proposta. Una storia, quella di Sesto al Reghena, raccontata dalla vicepresidente della Cantina di Ramuscello, Laura Bertolin, che viene collocata all’epoca preromana, come ci confermano i numerosi reperti archeologici rinvenuti nel territorio.
La romanità di Sesto è ribadita dal suo stesso toponimo. Infatti, Sesto era una “statio”, ossia un posto militare collocato al sesto miliario della strada che collegava Concordia con il Norico (Austria). Conobbe un significativo sviluppo con la dominazione longobarda, ma fu poi piegata dalle scorrerie degli Ungheri. Nel Medioevo, poi, Sesto al Reghena visse un periodo di grande splendore con l’annessione dell’Abbazia e dei suoi territori al dominio feudale del Patriarcato di Aquileia, fino a quando Venezia invase militarmente il Friuli nel 1418. Con il Trattato di Campoformido, del 1797, si pose fine alla vita della Repubblica Veneta e nell’Ottocento il territorio di Sesto si intrecciò con le vicende del Regno Lombardo-Veneto fino all’annessione al Regno d’Italia.

L’attuale denominazione di Sesto al Reghena risale appunto al 1867, un anno dopo quello di che vide il Friuli unito all’Italia e fa riferimento al fiume che attraversa il paese. Anche la frazione di Ramuscello prende il nome da un antico affluente del Tagliamento: un piccolo borgo, ma importante e rinomato luogo vitivinicolo grazie anche al prezioso lavoro dell’agronomo Gherardo Freschi che, nella metà dell’Ottocento, dette un formidabile slancio all’agricoltura locale con particolare attenzione alla viticoltura. Erede di questa tradizione viticola è sicuramente la Cantina Produttori di Ramuscello che in questi ultimi anni, sotto la presidenza di Gianluca Trevisan e la direzione generale di Rodolfo Rizzi, sta imprimendo un notevole slancio produttivo ed economico. Non ultima, l’adesione proprio alle Città del Vino nazionale, che ora ha visto la posa ufficiale della cartellonistica turistica all’ingresso dei centri abitati, iniziativa che proietta il territorio di Ramuscello e di Sesto al Reghena su nuovi circuiti enogastronomici e turistici che sicuramente avranno ampia visibilità anche oltre i confini regionali.

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In copertina, Tiziano Venturini, coordinatore Fvg delle Città del vino, con il cartello rosso dell’Associazione nazionale; all’interno, un momento dell’incontro in Cantina.

(Foto Claudio Fabbro)

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