Ultima domenica di aprile con gli asparagi del Friuli Venezia Giulia grandi protagonisti. Feste e mostre invitano, infatti, a Tavagnacco, Fossalon di Grado, Gorgo di Latisana e Cordenons alle porte di Pordenone. Ma ecco alcune note sulla pregiata coltivazione orticola della nostra regione.

LA PRODUZIONE IN FRIULI – In questi anni, dopo un periodo di declino, la produzione dell’asparago bianco friulano, pur con un limitato periodo di produzione che in regione è di circa due mesi (da metà aprile ai primi di giugno), sta avendo un lieve incremento quantitativo e qualitativo: si tratta ormai della coltura orticola più diffusa in regione con oltre 200 ettari coltivati, 170 aziende produttrici, oltre 12 mila quintali annualmente raccolti e commercializzati e un fatturato annuo complessivo di oltre sette milioni di euro, anche se il totale della produzione regionale non basta a soddisfare le esigenze del consumo in Friuli Venezia Giulia. A Tavagnacco, la sempre minore disponibilità di territorio agricolo utilizzabile e il limitato ricambio generazionale degli operatori, non consentono un aumento delle quantità di asparagi prodotte che, anzi, a fatica riescono a mantenersi sui livelli degli anni scorsi.

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E a Udine riprende “Asparagus”

E dopo la pausa pasquale, riprende anche il fortunato circuito enogastronomico di “Asparagus”, la brillante manifestazione organizzata per la venticinquesima volta dal Ducato dei vini friulani. Dopo le serate di Tavagnacco, Cormons e Mortegliano, il prossimo appuntamento è fissato per il 2 maggio al ristorante Là di Moret a Udine. Quindi seguiranno altre cinque serate – due quelle fuori regione, a Milano e in Veneto – che accompagneranno i buongustai fino al 30 del mese. Nella foto, il bellissimo piatto realizzato dall’artista Giorgio Celiberti proprio per festeggiare le 25 edizioni della manifestazione della buona tavola.

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L’ASPARAGO BIANCO  – Sebbene molte parti d’Italia conoscano esclusivamente l’asparago verde, il primato della produzione in Friuli spetta all’asparago bianco, diffusamente coltivato anche a livello familiare. L’assenza di colorazione, caratteristica fondamentale dell’asparago bianco, deriva dal particolare metodo di coltivazione della pianta, dalla quale l’asparago viene raccolto quando ancora si trova sotto il cumulo di terra con cui gli agricoltori hanno ricoperto all’inizio della primavera le asparagiaie. Questa tecnica consente all’asparago bianco di mantenere quel delicato sapore che lo contraddistingue, mentre gli amanti dei gusti più marcati sanno di trovare negli asparagi verdi quei sapori decisi che solo la luce del sole riesce a infondere ai germogli raccolti dopo la loro fuoriuscita dal terreno.
La specie coltivata è l’”Asparagus officinalis”, pianta erbacea vivace con molte radici e un corto rizoma sotterraneo. Dal rizoma in primavera sorgono i germogli, detti turioni (cioè gli asparagi commestibili) contenenti sostanze dalle apprezzabili proprietà diuretiche e depurative, oltre a fosforo, ferro e vitamine. In Friuli, attualmente, le aree di produzione sono concentrate nell’anfiteatro morenico, lungo il corso del Torrente Torre, nella bassa pianura, in prossimità del litorale, nel Medio Friuli e nella piana pordenonese. La zona più nota, anche se ormai non è la più produttiva, è certamente Tavagnacco, ove viene organizzata fin dal 1935 una celebre Festa degli Asparagi, che, giunta alla sua 87ma edizione (nei weekend dal 25 aprile all’11 maggio), unisce sapori e tradizione in onore dell’Asparago bianco friulano, leader della primavera gastronomica di casa nostra.

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In copertina, gli asparagi bianchi e qui sopra quelli verdi che pure piacciono molto.

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