(g.l.) Tutto pronto a Nimis per la grande festa della solidarietà che trasforma il vino in… acqua, per dissetare l’Africa. E i vini si chiamano: “Vitae Rosso” dedicato al Kenya dove opera da 50 anni Fratel Dario Laurencig, religioso originario delle Valli del Natisone con doti di rabdomante; “Vitae Bianco” intitolato all’Uganda dove si trova attualmente Suor Laura Gemignani, che da oltre quarant’anni dedica la sua vita alle opere benefiche in Etiopia, Sudan, Sud Sudan. Il tutto avverrà pertanto domani e domenica, quando nel parco della Cantina I Comelli – all’uscita del paese prima di salire a Ramandolo e Torlano -, tornerà a essere protagonista “Diamo un Taglio alla Sete Fvg”, l’organizzazione di volontariato impegnata a sostenere i due missionari comboniani e le loro attività, in particolare – ma non solo – la realizzazione di pozzi di acqua potabile. Un’iniziativa benefica d grande successo che si ripete ininterrottamente dal 2007.
L’occasione per assaggiare e portare a casa questi vini speciali sarà, appunto, la Festa della solidarietà nel weekend a Nimis. Da qualche anno, la giornata del sabato da anteprima della festa si è trasformata in evento con una sua originale fisionomia: con il titolo Cucine dal Mondo verranno proposti oltre 20 assaggi “multietnici”. La festa vedrà impegnato oltre un centinaio di volontari di Diamo un Taglio alla Sete e di numerose associazioni che da anni contribuiscono al successo dell’iniziativa. Altrettanti – forse di più – i musicisti impegnati ad assicurare una colonna sonora eccezionale nelle due giornate. Domani (dalle ore 18 in poi) saliranno sul palco I Maz e Sabina, UT Gandhi, Dallanima, Blues Metropolitano. Domenica, a partire dalle 11, si esibiranno i gruppi Sand of Gospel, Note Nove, Cartoni Ardenti, Back In Blues, The Rookies Trio, La Bande Dal Cjaruç, Alessandro Lepore & Band, Borderline. Per i più piccoli ci sarà, come di consueto, un attrezzato parco giochi con gonfiabili e intrattenimento. La sicurezza sarà garantita dalla Croce Rossa Italiana (sezione di Tarcento), che sarà presente con i suoi mezzi e volontari.
Il “vino della solidarietà” nasce dalla generosità di una ventina di aziende vitivinicole – friulane ma con presenze anche da Veneto, Piemonte, Toscana) – che donano il loro prodotto: vino di qualità, che prima di entrare a far parte del “blend” bianco o rosso deve superare l’assaggio di un panel di enologi, quasi tutti ex allievi dell’Istituto Agrario “Paolino di Aquileia” di Cividale, grazie ai quali è partita e cresciuta l’iniziativa solidale. Alla generosità dei vignaioli si affianca quella dei produttori di tutto ciò che necessita per l’imbottigliamento: bottiglie, tappi, capsule, etichette, imballaggi. La tecnologia necessaria per assicurare un prodotto di qualità è stata fornita anche quest’anno dal Laboratorio mobile del Centro di riferimento enologico di Giuseppe Lipari; il personale del centro è stato affiancato dai volontari di Diamo un taglio alla sete. Risultato finale: quasi 4 mila 500 bottiglie e 350 magnum di vino bianco e rosso destinato a trasformarsi in acqua per la sete dell’Africa, appunto attraverso quel “miracolo di Cana… al contrario” che in meno di vent’anni ha permesso di inviare a Fratel Dario (e negli ultimi anni anche a Suor Laura) quasi 600 mila euro. E non è poco!
Ulteriori informazioni sono disponibili al sito www.diamountaglioallasete.it o alla pagina Facebook @diamountaglioallasete.
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In copertina, le bottiglie di “Diamo un taglio alla sete”; all’interno, l’acqua sgorgata per la gioia dei bambini africani, Suor Laura Gemignani e Fratel Dario Laurencig impegnati in quelle terre difficili.
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