Nel conto alla rovescia verso la primavera, a Pordenone sboccia quest’anno “Il giardino dei libri”, un nuovo percorso inserito nello storico appuntamento fieristico “Ortogiardino”, frutto della collaborazione con Fondazione Pordenonelegge.it. Due incontri, in programma martedì 7 e sabato 11 marzo, che, spiega la curatrice di pordenonelegge, Valentina Gasparet, «restituiranno lo sguardo degli autori sull’ambiente e sul verde, con occhio vigile per il tempo in cui viviamo e un’attenzione speciale per il nostro quotidiano, testimoniando il valore e l’importanza di un orizzonte verde per tutti, il diritto a coltivare un rapporto armonioso con la natura e al tempo stesso il nostro dovere di preservarlo. Due incontri dedicati a libri importanti, per conoscere e ascoltare i loro autori, nel contesto di Ortogiardino 2023». Gli appuntamenti sono aperti liberamente al pubblico di Ortogiardino; è gradita la prenotazione nel sito www.ortogiardinopordenone.it

Franco Berrino ed Enrica Bortolazzi

Si parte martedì 7 marzo, alle ore 17, nella Sala incontri avancorpo al Padiglione 5 di Pordenone Fiere, con un focus su “La foresta di perle. Come ritrovare il nostro contatto con la Madre Terra”, il libro pubblicato da Solferino, intorno al quale gli autori, il notissimo epidemiologo Franco Berrino e la fotoreporter Enrica Bortolazzi, converseranno con la giornalista Martina Milia. Quali parole sussurrerebbero gli alberi, se fossimo ancora in grado di decifrare il loro linguaggio? Quale visione unisce l’aquila reale e l’abete bianco? Per rispondere a queste domande occorre un’immersione nei regni di natura, alla scoperta delle connessioni segrete che permettono al pianeta di intonare il suo canto armonioso, a cui spesso l’essere umano è diventato sordo. Un libro di poesia e di conoscenza, di bellezza e di denuncia, che rivela con chiarezza l’importanza di agire concretamente nella quotidianità a protezione della natura e che restituisce al lettore il suo più alto valore: quello di uomo custode del creato. Nel corso dell’incontro al dialogo si intreccerà anche la proiezione di alcune sequenze del docu-film ispirato al libro, realizzato per la regia di Albatros Film: un lavoro che si propone di restituire la voce alle foreste secolari delle quali, in qualità di esseri umani, siamo custodi e protettori. La perla, quindi, come emblema di coraggio e di resistenza, eletta a simbolo del regno vegetale, oggi minacciato e che abbiamo il dovere di difendere. Già direttore dell’Unità di Epidemiologia e del Dipartimento di Medicina preventiva e predittiva dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, Franco Berrino ha promosso lo sviluppo dei registri tumori in Italia e coordinato i registri tumori europei per lo studio della sopravvivenza dei malati (Progetto Eurocare). Attualmente è responsabile del progetto MeMeMe, una sperimentazione clinica finanziata dallo European Research Council per prevenire l’incidenza delle malattie croniche associate all’età. Enrica Bortolazzi, giornalista e fotografa di reportage, è anche istruttrice di yoga, organizzatrice di eventi, conferenze e progetti editoriali. Con l’associazione «La Grande Via», fondata insieme a Franco Berrino, organizza viaggi ed eventi volti a divulgare la salute e il benessere dell’individuo.

Andrea Mati

“Il giardino dei libri” proseguirà sabato 11 marzo, nello Spazio Confartigianato Pordenone del Padiglione 5 di Pordenone Fiere, sempre alle ore 17.00: questa volta protagonista il green designer Andrea Mati, autore del saggio “Salvarsi con il verde. La rivoluzione del metro quadro vegetale” (Giunti), che presenterà in dialogo con Valentina Gasparet. Nato a Pistoia in una storica famiglia di vivaisti, architetto paesaggista, è uno dei titolari di Mati 1909, un gruppo di imprese che ruotano attorno alla progettazione, realizzazione e manutenzione di spazi verdi e alla divulgazione della cultura del verde. Il ciclo di vita, il fiorire e l’appassire, la capacità delle piante di rigenerarsi hanno indubbiamente un grande valore simbolico. Ma il prendersi cura di una pianta può avere anche un effetto terapeutico, può essere un toccasana per molti tipi di fragilità umana. Curando il verde, una persona in difficoltà cura sè stessa, perché recupera quella dose di attenzione, fiducia in sé e progettualità che ha perso e che le è indispensabile per rifiorire nella vita. Su questo principio rivoluzionario, “il verde che salva le persone fragili”, Andrea Mati ha costruito il suo lavoro e la sua missione. Attualmente progetta e coordina i lavori di molte opere a verde in Italia e in Europa e da quasi 40 anni segue le realizzazioni di tutte le opere a verde delle Comunità di San Patrignano a Rimini e della Comunità Incontro ad Amelia (Tr). Da queste esperienze nasce la passione di Andrea Mati per il verde terapeutico e per il recupero, attraverso il lavoro e il contatto con le piante, di persone con disagi psichici e sociali. È fondatore delle Cooperative Sociali “Giardineria Italiana” e “Puccini Conversini”. Ha progettato e realizzato giardini per la cura di patologie come Alzheimer, Autismo e sindrome di Down e recentemente ha sviluppato una serie di progetti innovativi dedicati alla riconnessione dell’uomo con la natura.

www.ortogiardinopordenone.it
www.pordenonelegge.it

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