(g.l.) Com’è andata l’annata agricola 2021 in Friuli Venezia Giulia? Confagricoltura cerca di fare il punto e rileva che i valori della produzione sono ancora in calo, anche se nel contempo migliora la bilancia commerciale regionale. E le colture? Mais e soia sono le più coltivate, mentre crolla il frumento. Crescono vigneti e meleti. Si affacciano nuove, seppur marginali colture: nocciolo, olivo e noce. Zootecnia sempre in crisi, visto che continuano a chiudere le stalle, mentre suini, pesci e api hanno un andamento positivo. Ma andiamo con ordine, analizzando i primi dati dell’annata agricola appena trascorsa, elaborati dal Centro studi di Confagricoltura Fvg.

Philip Thurn Valsassina

Costi alle stelle – Il 2021 agroalimentare del Friuli Venezia Giulia porta via con sé una diminuzione del valore dei prodotti pari a un -2,7 per cento sul 2020, ma di un -13 per cento sul 2018. Migliora la bilancia commerciale con un export che cresce del 6,5 per cento per i prodotti dell’agricoltura e della pesca (a fronte di una crescita delle importazioni dello 0,29 per cento) e dell’11,85 per cento per i prodotti alimentari e le bevande a fronte di un’importazione che cresce del 4,67 per cento. Complessivamente, il valore delle esportazioni supera il miliardo di euro. «La tendenziale continua crescita dei costi di produzione, sta effettivamente mettendo in crisi le nostre aziende – sottolinea il presidente di Confagricoltura Fvg, Philip Thurn Valsassina -. In questo modo, tra l’altro, l’attività agricola rimane poco appetibile per i giovani facendo venire meno, nel comparto, l’apporto di nuove idee e il necessario ricambio generazionale. Oltre all’intervento strutturale sui costi dell’energia, è di assoluta necessità l’accorciamento delle filiere per far rimanere più valore aggiunto nelle tasche degli imprenditori agricoli. Inoltre, auspico che l’assessorato regionale alle Risorse agroalimentari mantenga alta la tensione e l’attenzione sulle proposte e le determinazioni della nuova “Pac 2027” affinché contenga benefici concreti e duratori per le imprese agricole».

Seminativi – Tra i seminativi, ritorna a crescere il mais che è la prima coltivazione del Friuli Venezia Giulia, con 44.633 ettari e oltre 4milioni e 400 mila quintali di prodotto. Dal punto di vista della superficie, è tallonato dalla soia, con i suoi 38.752 ettari investi e 814 mila quintali. Ambedue le coltivazioni sono in crescita sul 2020. Non si può non segnalare il crollo del frumento che scende dagli 8.780 ettari investiti ai soli 300. Praticamente stazionario l’orzo, nonostante il forte interesse delle industrie della birra verso questo cereale (in tema, vengono censiti anche 4 ettari dedicati alla coltivazione del luppolo). L’ortaggio più coltivato è la patata, con i suoi 229 ettari (in calo sul 2020), seguito dall’asparago con 185 ettari (stazionario).

Colture arboree – Il melo è il fruttifero più coltivato, con i suoi 1.318 ettari investiti (in crescita) per una produzione di oltre 641 mila quintali. Stazionario l’investimento in kiwi, secondo frutto più coltivato, con i suoi 520 ettari. Allo stesso tempo, si segnala la crescita e la diffusione di “nuove” coltivazioni: il nocciolo, innanzitutto, che passa da 286 a 384 ettari; l’olivo, da 259 a 280 ettari; il noce, da 65 a 121 ettari. Confermato il trend in crescita per i vigneti che continuano a segnalare l’avvio di nuovi impianti. Infatti, la superficie investita passa dai 26.984 ettari del 2020, ai 28.687 del 2021.

Bovine sul Montasio.

Bovini in crisi – Nel comparto zootecnico, prosegue l’andamento negativo ultradecennale dell’allevamento bovino. Attualmente, nelle nostre 2.191 stalle trovano spazio 73.686 bovini. Gli allevatori dell’anno precedente erano 2.202 e si prendevano cura di 74.393 capi. Dal punto di vista dei numeri, vanno meglio la suinicoltura, l’acquacoltura e l’apicoltura. Sono una decina in più, infatti, gli allevatori di maiali del 2021 che fanno crescere 267.135 capi. Il trend segna una curva tendenzialmente positiva dal 2018. Gli allevamenti di crostacei, molluschi e pesci, attivi nella regione, sono 226; erano 144 nel 2012. Dal 2016, l’apicoltura del Friuli Venezia Giulia pare aver trovato un nuovo slancio. Il numero di apicoltori è passato dai 1.192 di cinque anni fa (professionisti o meno) agli attuali 1.878; le arnie sono quasi raddoppiate, passando dalle 2.456 di allora alle attuali 4.325.

Soia seconda coltura.

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In copertina, in Fvg il settore vitivinicolo continua a crescere.

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