Era il 17 gennaio del 2001 (il primo anno del Terzo millennio) quando a Feletto Umberto si celebrava la prima edizione della “Festa della Verza”. Una festa nuova ma con radici antiche, perché legata alla ricorrenza del Patrono della frazione di Tavagnacco, Sant’Antonio Abate (in Friuli conosciuto anche come “Sant’Antoni dal purcìt”). Benemeriti promotori, il compianto Bepi Bigotti – allora presidente della Pro Loco Cil Feletto – e l’amministrazione comunale guidata da Valerio Frezza, che accolsero con entusiasmo l’idea del concittadino ed ex sindaco Giannino Angeli, appassionato cultore di storia e tradizioni locali. In quell’occasione, veniva anche presentato un libretto di ricette (e non solo) iniziando una serie che si sarebbe interrotta soltanto nel 2020: non a causa della pandemia (che sarebbe tuttavia arrivata poche settimane dopo), ma del tardivo rinnovo del direttivo della Pro Loco. Al Covid-19 va invece attribuito lo “stop” dei due anni successivi, 2021 e 2022.

Un momento della presentazione.


La ripartenza c’è stata finalmente lo scorso anno, quando la Pro Feletto con la collaborazione di quella di Tavagnacco, della Parrocchia e dell’Amministrazione comunale ha organizzato – in occasione della Festa del Santo Patrono -, dopo la Messa solenne delle 10.30 celebrata in lingua friulana con la distribuzione del Pane di Sant’Antonio, il tradizionale assaggio di verze con le salsicce. Una ripartenza in forma ridotta, quasi il “numero zero” di una nuova serie, con l’impegno congiunto di Pro Loco e Amministrazione comunale a far tornare nel calendario delle sagre friulane quella che era una delle pochissime – se non l’unica – del mese di gennaio. Un impegno mantenuto, come si può vedere dal programma di quest’anno, presentato ieri mattina in Municipio. Durante l’incontro dedicato alla illustrazione dell’evento, il sindaco Giovanni Cucci ha sottolineato: «Abbiamo mantenuto l’impegno preso un anno fa dal mio predecessore, l’amico Moreno Lirutti, alla presentazione del libro dedicato al medico gastronomo Valerio Rossitti nel centenario della nascita». E ha auspicato che l’impegno delle Pro Loco e dell’Associazione Commercianti centro continui per le edizioni future della Festa della Verza e delle altre iniziative mirate a valorizzare il territorio.
«Quella della Verza – ha quindi spiegato l’assessore alla Cultura e alle pari opportunità, Ornella Comuzzo – è una festa che partendo dalla tradizione e dal momento religioso ha saputo attirare l’attenzione della comunità con temi di attualità e di interesse generale. A cominciare da quello della salute: già nelle passate edizioni è stato più volte ribadito il concetto della sana alimentazione (e la verza, come tutte le altre crucifere, rientra tra gli alimenti che fanno bene). Un concetto che nel convegno di quest’anno verrà ribadito dal presidente della Lilt friulana, Giorgio Arpino, che parlerà della cultura della prevenzione come “stile di vita”, uno stile nel quale l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale».


«E a proposito di cultura, quella con la “C” maiuscola, – ha proseguito la Comuzzo -, sono particolarmente lieta della presenza al convegno 2024, come relatore, del professor Angelo Floramo, che tra poco più di una settimana sarà a Percoto per ritirare un meritatissimo Premio Nonino”. Il “panel” dei relatori al convegno, che sarà moderato da Bepi Pucciarelli, sarà completato da Costantino Cattivello, agronomo e ricercatore dell’agenzia regionale Ersa, che parlerà di “Verza e non solo tra scienza e ricerca».
Nicolò Sgarellino, da pochi giorni riconfermato presidente della Pro Loco Cil Feletto Umberto, ha commentato positivamente l’adesione alla “Verza in Osteria” di ben dieci esercizi pubblici nei quali sarà possibile degustare la “regina dell’orto”. Locali (nominativi e piatti proposti si possono trovare alle pagine Facebook del Comune e delle Pro Loco) ubicati non solo nel capoluogo ma anche a Tavagnacco e a Colugna, rendendo quella della verza una “festa diffusa” sul territorio comunale. Alla presentazione della Festa che riparte in grande stile è intervenuto anche il maestro di cucina Germano Pontoni.

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In copertina, una bella offerta di verze sul banco di un mercato ortofrutticolo.

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