«Tutela dell’impresa. Ovvero efficienza e competitività, orientamento verso la crescita e le innovazioni tecnologiche, stretto collegamento con le altre parti della filiera agroalimentare, per cogliere le aspettative dei consumatori in Italia e a livello internazionale. Ma anche protezione delle risorse naturali, responsabilità sociale, tutela dei lavoratori, benessere della collettività, per contribuire al progresso civile ed economico della comunità nazionale. Questi i principi essenziali che hanno sempre ispirato l’azione sindacale di Confagricoltura da quel lontano 1920, in cui nacque a Roma la prima organizzazione degli agricoltori italiani a carattere generale, con una presenza diffusa su tutto il territorio della Penisola e con funzione di sindacato datoriale». Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, ha aperto nella Capitale, a Palazzo Colonna, le celebrazioni del Centenario alla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella, del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, dei ministri Teresa Bellanova e Stefano Patuanelli, nonché del sindaco di Roma, Virginia Raggi. Alla cerimonia hanno preso parte anche tutti i presidenti e i direttori provinciali del Friuli Venezia Giulia, il presidente regionale, Philip Thurn Valsassina, e il direttore regionale, Sergio Vello. In regione, Confagricoltura è presente fin dall’anno 1946.

Giansanti, poi, ha ripercorso alcuni momenti salienti della storia e dello sviluppo del settore agricolo. «Dopo i conflitti mondiali – ha ricordato – le difficoltà furono superate grazie all’impegno rivolto all’aumento della produzione, per rispondere alla domanda dei consumatori. Con lo stesso impegno abbiamo risposto, negli ultimi mesi, alla sfida posta all’intera filiera agroalimentare, a causa dell’emergenza sanitaria: continuare a produrre, per rifornire i mercati e assicurare cibo agli italiani». Anche durante il confinamento, il nostro Paese ha dato prova delle sue energie morali e civili, ha detto di recente il presidente della Repubblica. E i fatti hanno dimostrato che l’Italia può fare affidamento su un solido sistema agroalimentare, di cui gli associati a Confagricoltura costituiscono una componente essenziale. Con le loro aziende collaborano oltre 520 mila lavoratori, che sviluppano più di 41 milioni di giornate lavoro.
«Adesso è necessario dare supporto a queste imprese – ha ribadito Giansanti – per metterle nella condizione di continuare ad aumentare competitività e produzione. La quota di esportazioni di prodotti agroalimentari, che era di 44 miliardi di euro, è arrivata a superare per la prima volta la soglia del 10% dell’export totale in valore. Crescere è un impegno difficile. Per questo dobbiamo utilizzare al meglio le risorse importanti messe a disposizione dal governo italiano e dall’Ue».

L’ambizione di Confagricoltura va ben oltre il recupero della situazione esistente prima della pandemia. Bisogna cogliere l’occasione per far crescere la produttività che ristagna da oltre un decennio, per rilanciare gli investimenti pubblici, per dare ai cittadini e alle imprese infrastrutture moderne, diffondere la digitalizzazione, a partire dalla Pubblica Amministrazione, rispondere alle sfide urgenti poste dal cambiamento climatico. Confagricoltura – assicura sin d’ora – farà la propria parte, seguendo quelli che sono i principi guida dell’Organizzazione e dei suoi associati, da oltre cento anni.

La delegazione Fvg a Roma.

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In copertina, il presidente nazionale Massimiliano Giansanti con il capo dello Stato Sergio Mattarella.

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