Via libera al bilancio 2019 del Consorzio agrario Fvg. Riuniti a Basiliano, i delegati dei soci hanno approvato il documento contabile ed eletto il nuovo consiglio di amministrazione che in breve procederà alla nomina della giunta esecutiva e del presidente. Dopo 9 anni alla guida del Consorzio, Dario Ermacora ha infatti deciso, come già riferito, di passare di mano il testimone e in occasione dell’assemblea si é congedato dai soci: “In questi tre mandati, che equivalgono a quasi dieci anni, abbiamo lavorato per rafforzare l’azienda sotto tutti i punti di vista – ha detto il vitivinicoltore di Ipplis (Colli orientali del Friuli), già leader regionale della Coldiretti -. Lascio una cooperativa che da 17 milioni di patrimonio é passata a 22 milioni, che nel 2019 ha fatturato 120 milioni di euro, in leggera flessione per effetto della cessione del ramo vitivinicolo, che ha lavorato sodo e dato risposte nel campo delle filiere e si é di recente rafforzata sotto il profilo dei servizi grazie all’unione con il consorzio Treviso-Belluno, operazione che ci ha garantito maggior forza contrattuale. Ora é giunto il momento di lasciare ad altri il compito di continuare”.

Tornando ai numeri, che ne fanno la più importante azienda dell’agricoltura friulana, il Consorzio conta 2.200 soci, 38 sedi, 240 dipendenti e un volume d’affari di 120 milioni di euro, 6 in meno rispetto all’anno precedente. “Il 2019 è stato un anno caratterizzato da forte piovosità, sia nel mese di maggio che poi in autunno, tale da aver compromesso in primavera il settore del giardinaggio, rimasto al palo, così come la tipologia delle semine, che all’ultimo hanno virato dal mais alla soia, mentre in autunno si sono verificate perdite nella raccolta – ha spiegato la direttrice Elsa Bigai -. Se a questo aggiungiamo la cessione dell’azienda Vini San Giorgio e il calo generalizzato dei prezzi, la leggera riduzione del fatturato é presto spiegata. Quest’anno? Nonostante l’emergenza Covid sta andando abbastanza bene. In particolare nel settore del giardinaggio, che nei mesi del lockdown ha registrato un vero e proprio boom, con incrementi a doppia cifra”.

Congedandosi dai soci, Ermacora ha ricordato la grande attività svolta nel campo delle filiere, in particolare del vino e del latte. Nel 2011 il Consorzio aveva rilevato e poi messo in sicurezza la cooperativa Vini San Giorgio, nel 2013 aveva dato corpo alla fusione di Aprolaca (commerciale del latte), nel 2014 aveva incorporato la latteria di Venzone. In tutti i casi, con l’obiettivo di valorizzare produzioni strategiche e assicurarne il valore aggiunto al territorio. In particolare, nel caso del latte, facendosi carico di gestire tutta ala filiera: dalla raccolta al prodotto finito, con tanto di marchio proprio, Blanc, che nel 2017 é stato ceduto a Latte Carso spa di cui il Consorzio è diventato socio al 24%.

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In copertina, il presidente uscente Dario Ermacora durante la sua relazione all’assemblea.

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