di Giuseppe Longo

Nimis oggi darà l’ultimo saluto al suo vignaiolo più anziano. Alle cinque del pomeriggio saranno infatti celebrati, nel Duomo di Santo Stefano, i funerali di Sergio Comelli spentosi nella sua casa di borgo Valle a 90 anni. Una bellissima età raggiunta, a parte gli ultimi momenti, in piena salute, tanto che fino a poco tempo fa aveva lavorato nei suoi amati vigneti, non rinunciando neppure a salire sul trattore. E con la inseparabile Ape non mancava mai a un buon bicchiere in compagnia. “Sergjo di Matie” – così era conosciuto l’anziano in paese, ma non solo – era infatti molto socievole e da sempre amava trascorrere i momenti di riposo assieme ai suoi tantissimi amici.

Sergio col sax poche settimane fa.


Sergio Comelli lascia la moglie Teresa e tre figlie: Daniela, Elena e Alida. Mentre quest’ultima lavora alla Fondazione Friuli, a Udine, le altre due sorelle sono subentrate al padre nella conduzione della rinomata azienda vitivinicola, quando l’età ormai molto avanzata aveva suggerito al genitore un progressivo ritiro, pur rimanendo  attivo e disponibile, anche per un sempre utile e gradito consiglio. Per cui sono ora proprio Daniela ed Elena a portare avanti la tradizione vinicola targata “Matie”. Si tratta, infatti, di una delle storiche e più rappresentative famiglie di Nimis, da sempre dedite all’agricoltura e in particolare alla produzione di un vino di qualità. E l’esempio lasciato loro dal padre che fino a pochi anni fa faceva coppia inseparabile con lo zio Pierino, fratello minore di Sergio (la cui morte l’aveva molto rattristato), sarà certamente di guida e prezioso aiuto.
Ma oltre al lavoro in azienda, Sergio Comelli è stato attivo anche nel paese. Per esempio, in gioventù ha fatto parte della Banda musicale (realtà che purtroppo manca da oltre cinquant’anni) e poi molto più a lungo della cantoria parrocchiale, poi diventata “Corâl des Planelis”. Perché “Sergjo di Matie” era un vero appassionato di musica: amava il clarinetto e il sassofono, strumenti che ha suonato in casa fino a poche settimane fa, mentre quando non era ancora così anziano spesso li portava con sé per rallegrare le uscite in osteria assieme agli amici. E, oltre alla musica, Sergio Comelli aveva anche un’altra passione: i funghi. Chiodini ma soprattutto porcini, per i quali aveva un fiuto davvero eccezionale.
Con lui se ne va, dunque, un altro esponente della vecchia Nimis. Per cui si chiude una importante e significativa pagina di storia del paese che pure Sergio Comelli e la sua famiglia hanno contribuito a scrivere, vivendo i momenti più brutti, come quelli della guerra, del terremoto e ora del Covid, ma anche quelli della ripresa e dell’affermazione produttiva, proprio nel settore della vite e del vino. Mandi “Sergjo”!

E qui con il fratello Pierino.

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In copertina, Sergio Comelli con un buon bicchiere: aveva 90 anni.

 

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