di Giuseppe Longo

Ricorda i “governi balneari” della tanto vituperata Prima Repubblica il breve bis di Fabio Benedetti alla guida del Consorzio Agrario del Friuli Venezia Giulia, appena uscito da un nuovo e clamoroso cambio al vertice, un vero e proprio ribaltone come si usa dire oggi. Riunito ieri a Orgnano di Basiliano, il consiglio di amministrazione ha infatti eletto alla presidenza Gino Vendrame dopo avere revocato il mandato all’imprenditore sacilese, del quale era stato investito appena la scorsa estate. Il giovane enologo-viticoltore di Passariano, che attualmente riveste anche il ruolo di presidente della Coldiretti provinciale di Udine, prende dunque le redini del Consorzio, prima azienda dell’agricoltura regionale con i suoi 240 dipendenti, i 2.400 soci e un fatturato 2019 che ha chiuso sulla ragguardevole cifra di 120 milioni di euro. Ringraziando il consiglio per la fiducia accordatagli, il neo presidente Vendrame ha dichiarato di voler operare «per il bene del Consorzio, dei dipendenti, dei soci e del territorio del Friuli Venezia Giulia. Confido – ha aggiunto – di poterlo dimostrare da subito e mi impegno ad affrontare le decisioni che dovranno essere prese in maniera collegiale e condivisa perché voglio essere il presidente di tutti».

Fabio Benedetti


Come detto, Fabio Benedetti guidava il Consorzio Agrario Fvg da poco più di cinque mesi, vale a dire dai primi di luglio, quando era tornato al vertice della centenaria cooperativa raccogliendo il testimone da Dario Ermacora. E nell’occasione, il consiglio aveva confermato Piergiovanni Pistoni, di Confagricoltura Fvg, nel ruolo di vicepresidente. La revoca del mandato a Benedetti mette in luce un evidente malessere all’interno della compagine amministrativa che pare logico vada collegato al futuro assetto del Consorzio stesso, un problema di cui si è parlato parecchio in questi ultimi mesi.
Proprio Confagricoltura Fvg aveva espresso molti dubbi sul progetto di aggregazione dei Consorzi Agrari italiani, e che ovviamente interessa anche quello del Friuli Venezia Giulia, tanto che l’organizzazione imprenditoriale chiedeva più elementi conoscitivi e maggiore chiarezza, ricordando che pure a livello di Nordest emergevano contrarietà al progetto. «È di tutta evidenza che le decisioni che devono essere prese, con estrema attenzione, hanno una grande ed evidente valenza politica e sociale vista la rilevante dimensione della cooperativa di cui si parla. Di certo, il tutto non può ridursi a una questione interna a Coldiretti», aveva detto a tale riguardo il presidente regionale Philip Thurn Valsassina.
Sulla questione era scesa in campo anche la politica Fvg, tanto da chiedersi se non ci fossero altre strade da poter individuare, per delineare in modo vantaggioso per la nostra regione, il futuro del Consorzio Agrario. «Tutta la nostra attenzione – aveva sottolineato l’assessore alle Risorse agroalimentari, Stefano Zannier, dopo l’approvazione in Aula della mozione che chiede massima attenzione della Regione Fvg sul futuro dell’importante cooperativa agricola – è volta a comprendere nel dettaglio tutti i risvolti e le condizioni del progetto che è stato presentato per poter esprimere, alla fine, un giudizio di merito. Le diverse forze presenti in Consiglio hanno comunque dichiarato in modo chiaro che qualsiasi scelta fatta dai soci del Consorzio debba sempre tenere nella giusta considerazione l’interesse del comparto agricolo regionale. Vanno garantite infatti – ha puntualizzato l’esponente della Giunta Fedriga – tutte le condizioni affinché siano mantenuti sia i servizi resi dal Consorzio che la sua capacità di governance. Sostanzialmente, la politica regionale non intende subire una decisione senza poter proporre la propria posizione. Una politica che, anzi, ha chiesto se esistano soluzioni diverse da sottoporre agli organi direttivi del Consorzio».

La sede centrale a Orgnano.

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In copertina, il nuovo presidente del Consorzio Agrario Friuli Venezia Giulia Gino Vendrame.

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