I danni della fauna selvaticaParere favorevole da parte della II Commissione del Consiglio regionale alla delibera con la quale la Giunta Fvg modifica il Regolamento che prevede “criteri e modalità per l’indennizzo dei danni arrecati dalla fauna selvatica all’agricoltura, al patrimonio zootecnico, alle opere approntate sui terreni coltivati e a pascolo, ai veicoli e per la concessione di contributi per la conservazione e la valorizzazione di bressane e roccoli”. “Con la delibera approvata – ha spiegato l’assessore alle Risorse agroalimentari, forestali e ittiche, Stefano Zannier, illustrando le novità del regolamento in Commissione – si adegua il precedente regolamento facendo chiarezza sulle situazioni da indennizzare e si punta ad accelerare le procedure per l’erogazione degli indennizzi. Inoltre, vengono normate particolari situazioni, emerse dopo alcuni anni di applicazione della legge, prima non regolate, superando così qualche criticità evidenziata nell’applicazione concreta del precedente regolamento”. La maggiore novità introdotta nel regolamento che stabilisce gli indennizzi dei danni causati dagli animali selvatici (in modo particolare cinghiali, ma anche cervi e altre specie selvatiche) in agricoltura, zootecnia, impianti ittici e ai veicoli privati è costituita dal fatto che si è introdotta la possibilità di presentare la domanda corredata da una perizia di stima sul danno denunciato, redatta da un tecnico abilitato operante in un organismo di difesa collettivo e come libero professionista. Tale possibilità abbrevia i tempi dei procedimenti che prevedono che sia la Regione Fvg a svolgere i sopralluoghi per l’accertamento e la stima dei danni a seguito delle istanze di “risarcimento”. “Dato l’alto numero di domande che si sta registrando negli ultimi anni – ha aggiunto l’assessore – la modifica del regolamento e l’introduzione della possibilità di presentare la perizia di stima “certificata” consentiranno di snellire il lavoro in capo agli uffici regionali e quindi anche di accelerare le modalità e i tempi di liquidazione degli indennizzi dei danni causati dagli animali selvatici”.

In arrivo sessanta forestali “Con l’inizio del 2023 si irrobustirà il Corpo forestale regionale (Cfr) che soffre da tempo di una forte riduzione del personale. Saranno una sessantina i nuovi dipendenti che andranno poi formati; una formazione che deve guardare anche alle esperienze delle altre regioni, attraverso uno scambio di conoscenze. E’ attesa a breve una risposta positiva dalla Sardegna per attivare con il Friuli Venezia Giulia un rapporto di interscambio sulla formazione che sarà proficuo per entrambe le regioni”. Lo ha detto l’assessore regionale alle Risorse forestali, Stefano Zannier, all’inaugurazione della sede del distretto unico di antincendio boschivo Val Cosa-Val d’Arzino nel centro polifunzionale di Casiacco. “Quando parliamo di antincendio dobbiamo ricordare le due realtà che lavorano assieme: i volontari di Protezione civile e il Corpo forestale che ha competenza diretta sulla materia – ha sottolineato Zannier -. L’operatività di queste due componenti ha successo quando il coordinamento è stretto altrimenti si rischiano delle difficoltà esecutive”. Un passaggio del suo intervento ha riguardato il nuovo piano antincendio boschivo che potrà essere pronto e diventare operativo entro il 2023; un piano necessario per dare piena operatività alla legge regionale in vigore. “Dobbiamo tenere insieme un sistema che comprende molteplici componenti e che pur non avendo la garanzia di poterle utilizzare tutte insieme nei modi e nei tempi utili, deve garantire rapidità di intervento. In questo contesto, giocano un ruolo importante anche le squadre comunali del distretto” ha aggiunto Zannier, ribadendo la necessità di un coordinamento ampio delle attività “per migliorare ancor di più l’efficienza e l’operatività delle varie stazioni”. L’esponente della Giunta Fedriga ha ricordato, poi, la non sempre facile introduzione di strumenti innovativi per il contrasto degli incendi boschivi, accanto a quelli tradizionali: “strumenti efficaci per permettere agli operatori di intervenire in sicurezza e con immediatezza”. L’assessore ha infine espresso il ringraziamento dell’Amministrazione regionale per l’impegno che tutte le componenti del sistema garantiscono quotidianamente alla comunità.

L’irrigazione di precisione “Se guardiamo con gli occhi di oggi a cosa è stato fatto in passato ci rendiamo conto della lungimiranza con cui chi ha proceduto alle bonifiche ha compreso l’importanza della gestione della risorsa idrica per la sua redistribuzione sul territorio. Se dall’oggi guardiamo al domani, il futuro è l’irrigazione di precisione”. È il messaggio che l’assessore alle Risorse agroalimentari, forestali, ittiche e montagna, Stefano Zannier, ha rivolto all’inaugurazione della mostra fotografica “Leggere il passato per immaginare il futuro. Uomini e donne dell’acqua”, allestita a Udine nella Cjanive di Palazzo Mantica in via Manin 18, dal 3 dicembre all’8 gennaio (ingresso gratuito – ore 10-12, 15-18). L’iniziativa è promossa dall’Anbi Fvg, associazione che raggruppa i tre consorzi di bonifica della regione – Cellina, Pianura Friulana e della Venezia Giulia – e si inserisce nel calendario delle manifestazioni per il Centenario della bonifica, che si erano aperte con il convegno organizzato ad ottobre in Castello a Udine. “Da troppo tempo parliamo dei cambiamenti climatici e delle loro conseguenze sull’acqua, sia quando questa si manifesta con esondazioni violente sia quando ne subiamo la carenza per lunghi periodi di siccità, ma stentiamo a trovare soluzioni di lungo termine – ha osservato Zannier -; per questo la Regione ha deciso di investire sui sistemi di micro-irrigazione ma anche su interventi che bilancino il ciclo dell’acqua”. Nella prossima legge di Stabilità, Zannier ha annunciato uno stanziamento di 1 milione di euro per il 2023, 3 milioni per il 2024 e 3 milioni per il 2025 rivolto a incentivare l’utilizzo degli impianti di micro-irrigazione nelle colture. “La disponibilità di acqua è limitata e per risparmiare sui costi abbiamo quale unica via l’efficientemento del sistema di gestione e la riduzione degli sprechi” ha ribadito Zannier. L’assessore ha concluso il suo intervento con un ringraziamento ai Consorzi di bonifica (presente la presidente Rosanna Clocchiatti) per il lavoro svolto e per le iniziative di valorizzazione della loro storia e del loro operato.

Tra magredi e risorgive “È lodevole che progetti come quello condotto sui magredi e le risorgive puntino a contemperare la competitività delle imprese dell’agricoltura e dei produttori primari con la valorizzazione degli ambienti naturali e la preservazione degli ecosistemi. È una strategia valida”. Questo il commento dell’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali, ittiche e montagna, Stefano Zannier, intervenuto a San Quirino all’evento di presentazione del progetto a valere sul Psr Fvg 14-20 che interessa i magredi e le risorgive e coinvolge quattordici comuni della pianura pordenonese con capofila il Comune di San Quirino. “La strategia è valida – ha ribadito Zanier -, ma si scontra con la rigidità degli strumenti amministrativi messi a disposizione: il Psr non tiene conto, infatti, delle diverse velocità dell’agire delle imprese private rispetto all’Amministrazione pubblica”. Oltre al tema degli iter procedurali, Zannier ha rilevato criticità anche sul rispetto dei preventivi di spesa all’interno di un programma che abbraccia un settennato caratterizzato da molteplici imprevisti che hanno inciso sui prezzi delle materie prime, dell’energia, causando una generalizzata inflazione. “I costi preventivati sette anni fa non sono rimodulabili in considerazione dell’inflazione e dell’aumento dei prezzi perché le procedure non lo prevedono. In ogni caso – ha assicurato l’assessore – la Regione ha tutta la volontà di chiudere le rendicontazioni entro i termini stabiliti, a tutela di quanti hanno già investito e utilizzato i capitali attesi”. Quanto al progetto presentato, Zannier ha evidenziato “il forte interesse del territorio a realizzare iniziative che mettono assieme soggetti diversi. In futuro, le progettualità dovranno essere pensate in modo da utilizzare più strumenti di accesso ai finanziamenti pubblici, abbinandone l’efficacia in maniera organica”. Il progetto “Valorizzazione dell’ambiente, del territorio, delle produzioni, della multifunzionalità delle aziende e dell’agricoltura sociale per l’ambito rurale dei magredi, delle risorgive e della pianura pordenonese” vede la partecipazione di 55 partner pubblici e privati, di cui 20 beneficiari. Sono coinvolti 14 Comuni, 10 aziende agricole oltre a enti, associazioni, Università. Sono previsti 45 interventi per un valore di oltre 22,9 milioni di euro in un territorio che comprende 190mila abitanti su una superficie di 540 chilometri quadrati.

Il vino naturale a Milano Ricordiamo che sono aperte le prenotazioni per ViNaRi, la manifestazione dedicata al mondo del vino naturale, ideata e organizzata dalle associazioni ViTe e VinNatur. La prima edizione esordirà domenica 12 e lunedì 13 febbraio a Milano negli spazi messi a disposizione da Studio Novanta. Per scoprire le interessanti proposte enoiche dei produttori presenti, gli operatori di settore potranno beneficiare di una partecipazione anticipata dalle ore 10, mentre a mezzogiorno la rassegna sarà aperta agli appassionati del vino naturale. Per poter prender parte all’evento, verrà richiesta la pre-registrazione su Eventbrite fino al 12 febbraio e il versamento di un contributo associativo pari a 25 euro per la singola giornata e a 40 euro per entrambi i giorni. Sono già più di 150 i vignaioli aderenti all’iniziativa che arrivano da tutta Italia, nello specifico dalle regioni di: Abruzzo, Alto Adige, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia e ancora Sicilia, Sardegna, Toscana, Trentino, Umbria e Veneto. Rappresenteranno il mercato estero alcuni produttori provenienti rispettivamente dall’Argentina, dalla Bordeaux francese e dalla Slovenia. Ad accompagnare la due giorni ci sarà anche la proposta gastronomica dello street food italiano di Trapizzino, nato nel 2008 dall’idea di Stefano Callegari, mastro pizzaiolo che oggi vanta 14 punti vendita tra Torino, Milano, Trieste, New York e Roma, luogo in cui trova la sua prima casa. Il trapizzino è un angolo di pizza a base di lievito madre, croccante fuori e morbido dentro, che dopo una lunga lievitazione si serve farcito di ricette tipiche della tradizione romana, italiana e non solo. A completare il menu, la sfiziosità dei supplì, il classico cibo di strada romano che fin dal 1874 in un risotto panato e fritto nasconde un cuore di formaggio filante. Entrambe le specialità saranno disponibili in diversi gusti, con opzioni dedicate anche al pubblico vegetariano. L’ingresso a ViNaRi è riservato agli iscritti: bit.ly/vinari_iscrizione

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