di Giuseppe Longo

«Con Piero Pittaro se n’è andato un grande del Friuli. Nonostante l’età, non ha mai smesso di coinvolgere e parlare con lo sguardo rivolto al futuro!». Sono le parole con cui Matteo Lovo, presidente di Assoenologi Fvg, ha ricordato il collega e amico che, a 89 anni, ha chiuso la sua laboriosa e geniale esistenza, come tecnico e imprenditore, a favore della vitivinicoltura del Friuli Venezia Giulia, ma non solo, essendo stato a lungo ai vertici dell’Associazione nazionale e addirittura mondiale. E sono tantissimi coloro che hanno voluto dirgli “mandi” in occasione dei funerali celebrati, come da suo desiderio, a Bertiolo, il paese che ha molto rappresentato per lui in termini professionali e politici, essendo stato a lungo alla guida della locale Cantina sociale e avendo ricoperto la carica di sindaco per tre mandati. Una riconoscenza che il Comune del Medio Friuli ha voluto esprimergli attribuendogli la cittadinanza onoraria.

Piero Pittaro al Congresso di Trieste.

L’ultima importante apparizione pubblica di Piero Pittaro – per il quale ha avuto parole di stima e cordoglio anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – era stata in occasione del riuscitissimo Congresso che Assoenologi tenne a Trieste nell’estate 2018, quando l’ormai anziano tecnico della vite e del vino era stato molto festeggiato e applaudito per il suo brillante intervento al Teatro Verdi dinanzi al folta platea e alla compagine direttiva guidata dal presidente nazionale Riccardo Cotarella e da quello regionale Rodolfo Rizzi, che ha appunto preceduto nell’incarico lo stesso Matteo Lovo.
Per il defunto ha avuto parole grate anche Alessandro Salvin, leader del Ducato dei vini friulani. «Con Pieri Pittaro – ha affermato Alessandro I – scompare una persona di grandissimo spessore non solo per il mondo della vitivinicoltura friulana, ricordo che Pieri è stato per lunghi anni presidente mondiale degli enologi, ma anche un attento innovatore e appassionato ricercatore con la vigna sempre nel cuore. Le bollicine friulane sono una sua invenzione, il suo metodo classico è diventato un punto di riferimento per tutto il mondo del vino friulano e non solo, i suoi uvaggi dai nomi spesso fantasiosi e naturalmente i grandi rossi. Senza dimenticare l’uomo di cultura, appassionato musicologo, gran ricercatore per tutta la vita di ogni tipo di “vetro” e di centinaia di altri oggetti in qualche modo legati al mondo del vino. Il suo straordinario Museo all’interno della Cantina è meta di meravigliati visitatori provenienti da tutta Europa. Il Ducato dei vini friulani lo piange ricordandolo non solo come Nobile della prima ora, ma soprattutto come amico sincero e generoso. Il suo ricordo rimarrà nei nostri cuori. Che riposi in pace».

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In copertina, Piero Pittaro con il presidente nazionale Riccardo Cotarella in una foto di Claudio Fabbro al Congresso di Trieste.

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