Da ieri, 1 febbraio, i giovani imprenditori che avviano un’attività in montagna potranno presentare progettualità e richieste di contributo alla Regione Friuli Venezia Giulia. Le modalità di accesso agli incentivi, contenuti nella legge di Stabilità 2020, sono state illustrate a Tolmezzo dall’assessore regionale alle Risorse agroalimentari e alla Montagna, Stefano Zannier, nel corso di un incontro pubblico organizzato da Coldiretti a cui hanno preso parte – come informa una nota Arc – anche i vertici della organizzazione a livello regionale, Michele Pavan, e provinciale di Udine, Gino Vendrame.
“Abbiamo scelto di investire sui giovani – ha affermato Zannier, sintetizzando gli obiettivi principali della norma – per garantire una prospettiva di sviluppo al territorio montano, dando loro la possibilità di ricevere finanziamenti per un ventaglio quanto più ampio possibile di attività proprio con l’intento di raccogliere le idee più innovative, senza ingabbiare gli imprenditori in definizioni precostituite, ma dando loro piena fiducia”. L’altra caratteristica dei canali contributivi indicata dall’esponente della Giunta Fedriga è la semplicità delle modalità di presentazione delle domande. “Abbiamo fatto in modo – ha detto – che le procedure di presentazione, che avverranno a sportello, richiedano il minor numero possibile di documenti e la massima semplicità nella compilazione, così che un giovane possa gestire da solo la pratica e non desista davanti ad un eccesso di burocrazia”.
Il canale contributivo conta attualmente su un budget di 800mila euro “che potrà essere incrementato successivamente in base al volume delle domande che perverranno in Regione” ha specificato Zannier, aggiungendo che “in ogni caso questi canali contributivi sono destinati a restare aperti nei prossimi anni per rispondere ad una strategia specifica che la Regione ha inteso attivare sul rilancio della montagna”.
Gli incentivi – spiega ancora la Regione Fvg – sono riservati ai giovani di età compresa tra 18 e 41 anni non compiuti che si impegnano a costituire nuove imprese o sviluppare imprese esistenti in zona montana (zone B o C) con l’obbligo di mantenere la residenza per almeno 5 anni. Le attività finanziabili sono la produzione di prodotti agricoli, l’allevamento, la loro trasformazione e commercializzazione, ma anche la gestione forestale e la trasformazione del legno. I contributi sono concessi in regime de minimis con massimali diversi a seconda del tipo di investimento (20mila euro per investimenti nella produzione primaria e 200mila euro per investimenti nella trasformazione e commercializzazione dei prodotti, anche non agricoli). Come è stato sottolineato nel corso dell’incontro, l’intensità di aiuto è molto elevata e va dall’80 per cento sulla spesa ammessa, fino al 100 per cento per l’acquisto di terreni.
“L’acquisto dei terreni è stato inserito al fine di contrastare la parcellizzazione delle proprietà – ha concluso l’assessore Zannier – incentivando così, attraverso i giovani, la ricongiunzione di terreni spesso divisi in microproprietà familiari. Dopo la prima fase, considerata sperimentale, ci prenderemo lo spazio per studiare eventuali correttivi, ma certamente terremo le linee finanziarie aperte”.

L’assessore Zannier con Vendrame e Pavan. (Foto Regione Fvg)

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In copertina, bovine nelle malghe del Friuli Venezia Giulia. (Foto Ersa)

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