di Giuseppe Longo

DOLEGNA – Come vuole la tradizione, il Vescovo di Tours è stato di… parola. E, dopo una notte di pioggia, nella sua ricorrenza ci ha regalato una giornata bellissima, perfettamente in sintonia con quella che da tempo immemorabile viene definita “Estate di San Martino”. La cornice ideale per la celebrazione di una Giornata del Ringraziamento importante come quella di Dolegna del Collio che con il suo Falcetto d’oro ha voluto onorare le Città del vino del Friuli Venezia Giulia per la loro intensa attività a promozione del settore vitivinicolo, consegnando l’ambito riconoscimento al coordinatore regionale Tiziano Venturini. Ma ha sottolineato anche il valore del volontariato attribuendo la Foglia d’oro al concittadino Dino Tuzzi, sempre in prima linea in fatto di altruismo.

Il sindaco Comis premia Dino Tuzzi.

Il saluto di Martin Figelj.

L’intervento di Bernardis.

Quest’anno la festa ha avuto un’ambientazione tutta particolare, essendo stata accolta sulle colline di Lonzano, quelle dove nel 1792 vide la luce Pietro Zorutti, colui che sarebbe diventato il poeta vernacolare più famoso del Friuli. E la mattinata illuminata da un sole terso e addolcita dalla temperatura mite ha creato le premesse per il pieno successo della tradizionale manifestazione, che è cominciata sul colle più alto, nella chiesetta di San Giacomo, con la Messa celebrata dall’arciprete di Cormons, la cui Parrocchia ha in cura spirituale anche la piccola comunità di Dolegna. Al termine del rito – al quale ha partecipato anche il vicario generale dell’Arcidiocesi di Gorizia, Armando Zorzin -, monsignor Stefano Goina è sceso nello spiazzo antistante Ca’ Ronesca per l’annuale benedizione dei trattori.
Conclusa la parte religiosa, tutti si sono trasferiti nella vicina azienda agricola Zorutti dove, dopo il brindisi beneaugurante con le sue bollicine, si sono riuniti nell’ampio salone della cantina dove erano già stati allestiti i tavoli per l’apprezzato convivio. Breve ma significativa, come sempre, la cerimonia coordinata in via del tutto eccezionale dal giornalista Nicolò Gambarotto, editore di Top, il quale ha sostituito l’agronomo Claudio Fabbro, per la prima volta assente a causa di un malessere stagionale. Ed è stato un vero peccato perché per lui la sezione Coldiretti, guidata da Marta Venica, che ha raccolto il testimone da Michele Buiatti, aveva preparato una sorpresa che sicuramente avrebbe gradito: una pergamena (e una magnum con un pregiato vino di Dolegna) recante una bella dedica per la sua sempre puntuale, competente e generosa dedizione agli agricoltori locali spesa da ben mezzo secolo, da quando, giovane laureato all’Università di Bologna, divideva i primi impegni lavorativi tra Consorzio Collio e Istituto Agrario di Cividale.

Foto ricordo con i premiati.

Le parole di benvenuto ai tanti ospiti – tra gli altri, anche il sindaco della vicina Prepotto, Mariaclara Forti, località “gemella” all’insegna del buon vino (Schioppettino e Ribolla gialla, in primis) – sono state espresse, anche in qualità di perfetto “padrone di casa”, dal primo cittadino Carlo Comis che, come la giovane leader Coldiretti, ha messo l’accento sulla difficile annata vissuta dall’agricoltura collinare, esattamente opposta a quella del 2022, quando la morsa della siccità non voleva allentarsi. Quest’anno, invece, è piovuto moltissimo a cominciare dalla primavera – tanto da rendere difficile anche il controllo delle crittogame sulla vite, come personospora e oidio – e pure durante l’estate, quando il maltempo è poi sfociato nella grandinata del 24 luglio, grave ma per fortuna non così come quella abbattutasi su mezzo Friuli, dove ha avuto effetti devastanti. Una situazione, quella degli effetti delle avversità atmosferiche, molto delicata, sulla quale ha messo l’accento anche il consigliere regionale Diego Bernardis – promotore della candidatura di Collio-Brda a patrimonio Unesco – che ha assicurato tutto il suo appoggio a Dolegna, Comune del quale è stato anche a lungo sindaco. Un saluto è stato portato anche dal presidente provinciale e regionale della Coldiretti, Martin Figelj – che pure si è soffermato sulle difficoltà dell’annata -, e dal direttore di Civibank (oggi Gruppo Sparkasse), Massimo Bertarelli, il quale ha confermato la vicinanza dell’Istituto creditizio a favore del mondo rurale oltre che della stessa manifestazione puntualmente organizzata ogni 11 novembre.

I premi riservati a Claudio Fabbro.

Quindi, l’attesa consegna dei Premi, rimasti fino a quel momento del tutto segreti. Come detto, il 27° Falcetto d’oro è stato consegnato da Marta Venica nelle mani di Tiziano Venturini, coordinatore regionale delle Città del vino, accompagnato dal vice Maurizio D’Osualdo e dagli “ambasciatori” Giorgio Cattarin e Gianpietro Colecchia. «L’Associazione Città del Vino, istituita in Siena il 21 marzo 1987 ed alla quale Dolegna del Collio ha aderito fra le prime in regione, sempre in grande armonia, ha conosciuto in tempi recenti – si legge nella motivazione -, grazie all’impegno costante del Coordinamento regionale Friuli Vg, una particolare accelerazione, con attività ed iniziative di rilevante spessore, in collaborazione con Istituzioni, Amministrazioni, Pro Loco, Associazioni e Consorzi vari. Ciò ha consentito di superare un periodo difficile riportando nel “Vigneto Friuli” un crescente numero di enogastronomi ed addetti ai lavori nazionali, mitteleuropei ed internazionali i quali contribuiscono a consolidare un’immagine sia del territorio che dei singoli produttori». Orgoglioso e grato per l’inatteso riconoscimento, Venturini – che da ieri con una delegazione Fvg è a Menfi, in Sicilia, nella Città italiana del vino 2023 succeduta alla nostra Duino Aurisina, per l’assemblea nazionale di domani pomeriggio – ha fatto brevemente riferimento alle tante iniziative del sodalizio (in regione oggi conta ben ben 37 Città), ultima delle quali ha preso il via proprio in questi giorni con successo a Corno di Rosazzo: le Grandi Verticali delle Città del vino che ci accompagneranno fino al prossimo maggio. E prima dell’avvio di questa, ottimo riscontro aveva avuto la prima edizione della Vendemmia turistica e didattica, per la quale il Vigneto Fvg è stato apripista a livello nazionale.

La benedizione delle macchine agricole.

La 22ma Foglia d’oro istituita dal Comune collinare è stata poi consegnata dal sindaco Comis a Dino Tuzzi, da sempre alfiere del volontariato, tanto da aver fondato, all’indomani del terremoto, e presieduto per molti anni, la sezione dei donatori di sangue. Tuzzi è stato anche apprezzato consigliere e assessore comunale e continua ad assicurare la sua presenza preziosa in paese, anche collaborando costantemente nell’ambito delle attività parrocchiali.
Premiazioni salutate da calorosi applausi, mentre cominciava a essere servito il pranzo preparato dalla trattoria di Flavia Ambrosi – molto lodato il pollo farcito con uva e mele – accompagnato con i prestigiosi vini, bianchi e rossi, prodotti negli ordinatissimi vigneti che vanta il Collio di Dolegna. Anche questa, dunque, una Giornata del Ringraziamento da iscrivere nell’Albo d’oro del paese in riva al Judrio, sebbene abbia concluso un’annata tutta particolare per le citate difficoltà. E ora arrivederci al San Martino 2024. La piccola, grande Dolegna saprà essere ancora protagonista!

Alcuni dei commensali.

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In copertina, Marta Venica consegna a Tiziano Venturini per le Città del vino Fvg il Falcetto d’oro della Coldiretti di Dolegna presente il vice Maurizio D’Osualdo.

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