Buffalo Bill grande protagonista oggi all’Abbazia di Rosazzo. Alle 18 è in programma, infatti, il penultimo appuntamento della rassegna “I Colloqui dell’Abbazia. Il viaggio della carta geografica di Livio Felluga”, rassegna curata e condotta da Elda Felluga e Margherita Reguitti, con l’interpretazione scenica di e con Valerio Marchi, intitolata “Buffalo Bill. Storia e leggenda tra due continenti”. A rendere ancora più affascinante la narrazione teatrale, vedremo la partecipazione di Michela Marchi, voce narrante, e dei musicisti Alessio e Giuliano Velliscig.

Michela Marchi


Dietro lo pseudonimo di Buffalo Bill, c’è il colonnello americano William Frederick Cody: rider del Pony Express, scout di carovane e dell’esercito americano, guerrigliero, spia, diventa popolare soprattutto come sterminatore di bisonti per sfamare gli operai della ferrovia in costruzione dal Kansas al Pacifico. Eroe, inoltre, nella Guerra civile americana, esploratore di Custer nel 7° Cavalleria, Medaglia d’onore del Congresso, deputato del Nebraska, accumula una fama che oscilla tra verità storica e leggenda. Dopo aver impersonato se stesso in teatro per undici anni, dal 1883 assurge a protagonista del Wild West Show, il cui impatto sul grande pubblico, preparato da un uso sapiente e capillare degli strumenti mediatici del tempo, segnerà l’immagine di quell’Ovest americano che il cinema, i fumetti e la pubblicità consacreranno nella rappresentazione dell’epopea western.
Con il Wild West Show Buffalo Bill arriva in Europa tre volte; in Italia due, nel 1890 e nel 1906, e in questa seconda occasione anche a Udine e a Trieste, quando già s’intravedono sia il crepuscolo di un’epoca straordinaria, oramai ridotta a spettacolo, sia il graduale declino di una stella mediatica internazionale ante litteram, vittima del proprio personaggio. Eppure, l’entusiasmo delle folle non manca mai, e tuttora quest’uomo dalle tante sfaccettature è una delle figure più celebrate e controverse della storia americana (e di riflesso europea): una storia che possiamo ripercorrere per un lungo tratto, fra parole e musica, proprio attraverso questa icona del passato e, in una certa misura, anche del presente.
La rassegna è realizzata dalla Fondazione Abbazia di Rosazzo e dalla Livio Felluga, in collaborazione con l’associazione culturale Vigne Museum e il sostegno del Comune di Manzano e di Banca Intesa SanPaolo. Prenotazione obbligatoria all’indirizzo fondazione@abbaziadirosazzo.it, ingresso libero fino al raggiungimento dei posti disponibili.

Alessio e Giuliano Velliscig

Si avvisa che un tratto della Strada Provinciale 109 – Via Abate Geroldo proveniente da Dolegnano, è
CHIUSA per lavori in corso. Per raggiungere l’Abbazia di Rosazzo, si consiglia di intraprendere Via del
Sole proveniente da Case di Manzano o la Strada Provinciale 109 – Via Abate Colonna proveniente da Oleis
di Manzano.
Tutte le informazioni sul sito: www.abbaziadirosazzo.it e sulle pagine social.

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