di Giuseppe Longo

Era stata realizzata per il 2020 con l’obiettivo di presentarla allo scorso Vinitaly, ma poi le avverse condizioni di un anno tutto da dimenticare – anche se sappiamo che questo non sarà possibile – ne hanno consigliato l’uscita soltanto in dicembre. E oggi ne parliamo proprio agli albori di questo 2021 quale buon auspicio per i prossimi 362 giorni, affinché siano all’insegna della ripresa e del tanto atteso rilancio, perché alla fine del tunnel pandemico ci sarà sicuramente una luce che prima o poi potremo finalmente raggiungere. Il riferimento è alla “Guida Top Vini Friuli Venezia Giulia 2020“, il nuovo vademecum realizzato nella nostra regione per valorizzare il patrimonio enologico del territorio. Un progetto promosso e coordinato, assieme ad alcuni colleghi appassionati di viticoltura, da Giovanni Cattaruzzi con la collaborazione dell’Editoriale Top presieduta da Nicolò Gambarotto. Il lavoro delle commissioni di degustazione (40 gli assaggiatori), guidate dall’enologo Paolo Valdesolo e supervisionata dal critico enologico internazionale Daniele Cernilli, è stato molto serrato con la degustazione e la valutazione di ben 212 vini provenienti da 50 aziende di tutte le Zone Doc della regione. Fra essi, sono 11 i vini che si sono distinti con le 3T – il massimo riconoscimento -, a cui i commissari hanno assegnato un punteggio compreso tra 90 e 100 punti e ai quali la direzione della Guida ha voluto attribuire un attestato di merito. Per la stragrande maggioranza si tratta di vini bianchi, che sottolineano la vocazione “bianchista” del Vigneto Fvg. Eccoli:

Tazzelenghe 2012 – Doc Friuli Colli Orientali – La Viarte (Prepotto)
Merlot 2011 Le Bastìe – Doc Friuli Grave – Tenute Tomasella (Brugnera)
Sauvignon 2015 Genesis – Doc Friuli Colli Orientali – Valentino Butussi (Corno di Rosazzo)
Friulano 2019 – Doc Friuli Colli Orientali – Gigante Adriano (Corno di Rosazzo)
Malvasia 2018 – Doc Friuli Colli Orientali – Guerra Albano (Torreano)
Bianco 2017 Molamatta – Doc Collio – Marco Felluga (Gradisca d’Isonzo)
Sauvignon 2017 Zitelle Barchetta – Doc Friuli Colli Orientali – Meroi (Buttrio)
Sauvignon 2019 – Doc Friuli Colli Orientali – Scubla Roberto (Premariacco)
Bianco 2019 Mirnik Doc Collio – Sgubin Ferruccio (Dolegna del Collio)
Sauvignon 2018 Ronco delle Mele – Doc Collio – Venica&Venica (Dolegna del Collio)
Malvasia 2018 Petris Doc Collio – Venica &Venica (Dolegna del Collio)

Ricordiamo che “Top Vini Friuli Venezia Giulia 2020” è una Guida realizzata in tre lingue – italiano, inglese e tedesco -, pensata per contribuire alla divulgazione dei saperi e della cultura enologica del nostro territorio, per gli appassionati che vogliono essere aggiornati sui produttori e sui vini di qualità con un occhio più ampio rivolto alle attività collegate, come enoturismo, enoteche, ospitalità agrituristica e alberghiera. E’ infatti ben più di una Guida, è un vero e proprio libro che apre lo sguardo a 360 gradi sulla vitivinicoltura della nostra regione che negli ultimi decenni ha fatto passi da gigante registrando una crescita quali-quantitativa che negli anni Settanta, quando è appunto iniziato lo sviluppo sostenuto dalla famosa legge regionale 29 sulle colture pregiate, era ancora difficile prevedere. Un processo che la Regione Fvg è determinata a sostenere anche oggi, come attesta l’assessore all’Agricoltura, Stefano Zannier, nell’intervento pubblicato quale apertura dell’interessante compendio. “Il sostegno all’intera filiera vitivinicola regionale e la promozione dei vini del Friuli Venezia Giulia – scrive infatti l’esponente della Giunta Fedriga – rappresentano un obiettivo strategico delle politiche agroalimentari di questo assessorato che, grazie all’efficace gestione dei fondi comunitari del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, volti all’infrastrutturazione delle imprese e dell’Ocm Vino incentrato sulla ristrutturazione, riconversione dei vigneti e sulla promozione dei vini nei Paesi Terzi ha raggiunto una capacità di investimento ai vertici fra le Regioni italiane. Come è noto, nel mondo, i vini prodotti sul territorio del Friuli Venezia Giulia sono rinomati ed ambiti. Autoctoni o internazionali, soprattutto i bianchi, ma anche i rossi vengono costantemente premiati con i massimi punteggi di qualità nei concorsi più famosi a livello globale. Naturalmente la qualità e il valore di questi prodotti è la risultante di una competenza che qui ha trovato terreno fertile a partire dalla lunga tradizione vivaistica viticola, un pilastro della filiera che alimenta l’impianto di nuovi vigneti ovunque con milioni di barbatelle”. “In questo contesto – aggiunge – la pubblicazione della Guida “Top Vini Friuli Venezia Giulia 2020” la considero un ottimo strumento volto ad irrobustire la promozione dei nostri vini con concretezza e sensibilità per l’innovazione grazie all’evidenziazione di nuovi elementi di valore ormai imprescindibili per il consumatore moderno come l’ecosostenibilità delle prassi produttive attraverso tecniche agronomiche a basso impatto ambientale, il risparmio dell’acqua, la riduzione dell’emissione di anidride carbonica, l’autoproduzione di energie rinnovabili, dimostrando quanto sia dinamica l’evoluzione della viticoltura del Friuli Venezia Giulia”.

Dopo il saluto della Regione Fvg, la Guida si apre dunque con quello dell’editore, al quale fa seguito l’intervento a elogio dei “Friuli Top Wines” di Cernilli. Ampia è poi la trattazione del perito agrario Giovanni Cattaruzzi che ci accompagna nei meandri della storia della vitivinicoltura Made in Fvg, ponendo l’accento sul vivaismo viticolo che ci vede fra i leader mondiali nella produzione di barbatelle. Quindi ecco un’approfondita disamina dei vari strumenti a difesa della produzione, e quindi i marchi Docg, Dop – siglia comunitaria che sostituisce Doc che abbiamo sempre usato e che continuiamo a farlo – e Igp, insomma i marchi a tutela della qualità. Il promotore della Guida si sofferma poi sulla biodiversità del territorio regionale e sulla sostenibilità ambientale, fattore di cui è sempre più sentita l’esigenza, lasciando poi lo spazio al regolamento tecnico della guida e alle schede delle aziende selezionate.


In Friuli Venezia Giulia – scrive il giornalista Daniele Cernilli – è “favorita da un clima particolarmente vario, se consideriamo il fatto che il territorio coinvolto non è enorme. C’è però da considerare che anche da questo punto di vista il Friuli Venezia Giulia è un punto di contatto fra aree climatiche diverse fra loro. Il Golfo di Panzano, la Laguna di Marano, sono le zone più settentrionali del Mare Adriatico, ma anche dell’intero bacino del Mediterraneo, e sfiorano il 46° di latitudine nord, ben al di sopra di Bordeaux, per fare un esempio. Appena lasciato il mare si apre la pianura delle Grave del Friuli, fra il Tagliamento e l’Isonzo, con diverse denominazioni di origine comprese nella grande Doc Friuli, che si articola in Grave, Annia, Latisana, Aquileia, Isonzo e una piccola porzione di Lison-Pramaggiore, una Docg che è in condivisione con il Veneto. Ad est ci sono invece le aree collinari dei Colli Orientali e del Collio, con specifiche sottozone addirittura a Docg, come Ramandolo e Rosazzo, ma non solo. E infine il Carso triestino, una zona che si sta facendo conoscere meglio negli ultimi anni con produzioni piccole ma molto caratterizzate. Proprio in queste zone il clima cambia con una certa velocità, e i ricordi di ambienti mediterranei, seppure settentrionali, s’incontrano con quelli dell’Europa Centrale, più continentale, determinando differenze formidabili che poi si ripercuotono sulle caratteristiche dei vari vini”. E, allora, cin cin alle nuove fortune del Vigneto Fvg sfogliando proprio la Guida “Top Vini Friuli Venezia Giulia 2020”.

Tutte le altre informazioni sono reperibili sulla Guida in edicola e scaricabili dal sito www.top-tasteofpassion.it. La Guida è acquistabile anche online dal sito www.top-tasteofpassion.it

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In copertina, brindisi con i famosi bianchi Fvg; all’interno, viticoltura a Rosazzo sui Colli orientali, ad Aquileia e a Dolegna del Collio, oltre a un grande barbatellaio dei Vivai Cooperativi Rauscedo.

 

 

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