La necessità in primis di adeguare le condizioni per la concessione degli aiuti come stabilito dalle ultime modifiche apportate dalla Commissione europea al Quadro Temporaneo sugli aiuti di Stato e, in secondo luogo, di rendere più efficace il sostegno garantito alle imprese dal Programma Anticrisi conflitto russo-ucraino, alla luce di quanto evidenziato dall’operatività fin qui manifestata: queste le ragioni dell’aggiornamento del Programma che ha comportato la modifica delle condizioni per la concessione delle misure di aiuto e di finanziamento, oltre che dei criteri per la conversione in sovvenzione dei sostegni.
Lo ha deciso la Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, su proposta dell’assessore alle Risorse agroalimentari, Stefano Zannier, il quale ha ricordato come tra le diverse tipologie del Programma anticrisi conflitto russo-ucraino particolare rilevanza abbia assunto quella riguardante i finanziamenti per il fabbisogno di liquidità necessaria alla realizzazione dei progetti di sviluppo delle filiere agroalimentari, in continuità a quanto già posto in essere per le stesse finalità nell’ambito del precedente Programma Anticrisi afferente al Covid.
Come ha spiegato l’assessore, proprio per incrementare ulteriormente l’efficacia degli aiuti alle imprese, «la delibera aggiorna le misure di aiuto alle quali si applicano le condizioni previste dal “Quadro temporaneo di aiuti Russia Ucraina”, modificando alcuni criteri e modalità per la concessione di finanziamenti da parte del Fondo di rotazione in agricoltura per l’anticipazione di liquidità. Inoltre, il provvedimento introduce nuovi criteri e modalità per la conversione in sovvenzione dei finanziamenti del Fondo di rotazione, con particolare riferimento ai progetti di aggregazione all’interno delle filiere regionali dei cereali e delle oleaginose e ai progetti di investimento per lo sviluppo del settore della trasformazione e commercializzazione delle carni biologiche».
Queste, infine, alcune delle altre principali modifiche apportate: l’innalzamento dei massimali di aiuto (approvati dall’ultima modifica del Quadro Temporaneo fatta dalla Commissione europea) fino a 280mila euro per le imprese di produzione agricola e fino a 2.250.000 euro per le imprese di trasformazione/commercializzazione e, inoltre, la modifica della misura di aiuto inerente i criteri e le modalità di finanziamento per la liquidità del provvedimento ‘salva stalle’, innalzando il massimale di finanziamento da 35mila a 140mila euro per stalle con almeno 30 capi di bestiame.

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In copertina, immagine di una coltivazione di colza (oleaginose) in Friuli.

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