(g.l.) «L’Europa promuove il consumo sano del vino»: questa la reazione della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti alla notizia che sono state accolte le istanze degli europarlamentari italiani, al fine di non attribuire proprietà cancerogene al prodotto della vite. La Fivi, infatti, si ritiene soddisfatta delle modifiche alla relazione sul piano di azione anti-cancro approvate l’altro giorno dall’Europarlamento.

Matilde Poggi


«C’è differenza tra consumo nocivo e moderato di bevande alcoliche e non è il consumo in sé a costituire fattore di rischio per il cancro», recita la modifica più importante che riguarda il mondo del vino. Nel testo si è parlato anche di etichette delle bevande alcoliche, cancellando il riferimento ad avvertenze sanitarie e riportando un invito a migliorarle con l’inclusione di informazioni su un consumo moderato e responsabile di alcol. Una campagna che la Fivi porta avanti da sempre.
«I Vignaioli Indipendenti – commenta Matilde Poggi, presidente della Fivi – sono sempre stati in prima linea nella promozione di un consumo attento e sano del vino, comunicando moderazione e combattendone l’abuso. Crediamo che l’educazione sia sempre il mezzo migliore per incoraggiare le persone a osservare comportamenti adeguati, non la repressione. Il vino è nella tradizione e nella cultura dei popoli e fa parte di una filiera che tiene vivo il mondo rurale e ne contribuisce allo sviluppo: tutelarlo è fondamentale. Per questo ci teniamo a ringraziare gli europarlamentari italiani, che rimanendo solidamente compatti sono riusciti a portare avanti le istanze della filiera nazionale: è soprattutto grazie a loro se a Strasburgo si è ottenuto questo risultato».

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La Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti (Fivi) è un’associazione nata nel 2008 con lo scopo di rappresentare la figura del Vignaiolo di fronte alle istituzioni, promuovendo la qualità e autenticità dei vini italiani. Per statuto, possono aderire alla Fivi solo i produttori che soddisfano alcuni precisi criteri: “Il Vignaiolo Fivi coltiva le sue vigne, imbottiglia il proprio vino, curando personalmente il proprio prodotto. Vende tutto o parte del suo raccolto in bottiglia, sotto la sua responsabilità, con il suo nome e la sua etichetta”. Attualmente sono oltre 1300 i produttori associati, da tutte le regioni italiane, per un totale di circa 13.000 ettari di vigneto, per una media di circa 10 ettari vitati per azienda agricola.

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In copertina e qui sopra il logo della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti.

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