di Gi Elle

Buone notizie a Ferragosto per l’export dell’agroalimentare Fva che può volare tranquillo negli Stati Uniti d’America. I dazi Usa sulle importazioni di prodotti italiani restano, infatti, invariati. Scongiurati gli aumenti – fino al 100 per cento del valore – che erano stati in discussione nei giorni scorsi. Lo fa sapere Confagricoltura sulla base della nota ufficiale diffusa dall’Ufficio del Rappresentante statunitense per i negoziati commerciali (Ustr).
«È un’ottima notizia – dichiara il presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – perché l’inasprimento dei dazi avrebbe posto un ostacolo in più sulla strada verso la piena ripresa del sistema agroalimentare italiano dopo l’emergenza sanitaria. Un particolare ringraziamento va al Governo e alla nostra rappresentanza diplomatica per l’efficace azione svolta nei confronti dell’amministrazione statunitense». Confagricoltura ricorda, infatti, che gli Usa sono il primo mercato di sbocco del Made in Italy agroalimentare fuori dall’Unione Europea. Nel 2019 l’export di settore ha superato i 4,5 miliardi di euro. I vini, da soli, incidono sul totale per 1,5 miliardi (40 milioni di euro per il Fvg dei 130 complessivamente esportati nel mondo).

Via libera anche ai vini.


«È anche importante rilevare che gli Stati Uniti hanno formalmente espresso la disponibilità a negoziare con la Ue un accordo che metta fine al contenzioso ultradecennale sugli aiuti pubblici ai gruppi Airbus e Boeing – aggiunge Michele Pace Perusini, presidente della Sezione economica viticoltura di Confagricoltura Fvg -. Si tratta di una disponibilità che va colta con la massima urgenza da parte della Commissione europea, per raggiungere un’intesa che consenta di eliminare i dazi che gravano sui nostri prodotti dall’ottobre dello scorso anno ed evitare le tensioni periodiche che si accumulano, soprattutto sui vini, sottoposti alla cosiddetta scelta a “carosello”. Nel contempo – conclude Pace Perusini – serve mantenere il sostegno al dettaglio e al consumo locale che, in questo momento di ripresa dopo l’emergenza sanitaria, restano fondamentali». I dazi, pari al 25 per cento del valore, si applicano attualmente su formaggi, salumi, agrumi e liquori, per un totale di circa 500 milioni di euro.

Michele Pace Perusini

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In copertina, il prosciutto di San Daniele re dell’agroalimentare Fvg.

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