Era il 2001, per la precisione il 26 ottobre, quando la Gazzetta Ufficiale pubblicava il disciplinare di produzione del primo vino a Docg (denominazione di origine controllata e garantita) del Friuli Venezia Giulia: il Ramandolo. Il ventesimo compleanno, nelle intenzioni dei produttori, si sarebbe dovuto celebrare in maniera adeguata, in particolare con una edizione speciale della bellissima iniziativa “Oro di Ramandolo”, il “tour enogastronomico tra cantine e colline” che soprattutto nelle ultime edizioni – quelle del 2018 e 2019 – si è rivelata un importante strumento di promozione del territorio di produzione. Le restrizioni legate alla pandemia hanno, però, costretto a rinviare ogni evento a tempi migliori. Tuttavia, i produttori di Ramandolo hanno voluto ricordare il ventennale con un brindisi ospitato nella sala consiliare di Nimis che, non a caso, ha una intera parete ricoperta di gigantografie tratte dal ricco volume pubblicato in coincidenza con l’ottenimento della Docg.

Il brindisi dei 20 anni in Municipio.

Ha fatto gli onori di casa Paolo Comelli, presidente dell’Associazione “Oro di Ramandolo” nata nel 2012 dopo che, l’anno precedente, il Consorzio di tutela era confluito in quello dei Colli orientali del Friuli, che da qualche anno, come è noto, ha trasferito la sede da Cividale a Corno di Rosazzo. Comelli ha ripercorso brevemente la storia recente del Ramandolo, dal riconoscimento all’inizio degli anni Ottanta della sottozona dei Colli orientali – ritagliata tra Nimis e Tarcento -, alla nascita del Consorzio nel 1988 e al successivo ottenimento della Docg appunto nel 2001. «Quando ci rechiamo a qualche manifestazione, come alla Fiera di Cremona poche settimane fa – ha sottolineato –, constatiamo che il nostro vino riscuote sempre grande apprezzamento; e, nonostante la pandemia, negli ultimi due anni abbiamo assistito ad una riscoperta del nostro territorio, già ben frequentato da ospiti stranieri, anche da parte di turisti italiani. Questo vuol dire che, superato il momento contingente, dobbiamo impegnarci tutti per crescere ulteriormente».
Comunicare il vino ed il territorio in cui nasce è stato il tema ribadito da Paolo Valle, presidente del Consorzio tutela vini Friuli Colli Orientali e Ramandolo, intervenuto con il tecnico Mariano Paladin e il responsabile delle pubbliche relazioni Matteo Bellotto, presente il rappresentante locale nel consiglio direttivo, Maurizio Zaccomer. «La pandemia – ha detto – ci ha costretti ad annullare anche i festeggiamenti per i nostri 50 anni, compiuti nel 2020; ma abbiamo investito sulla creazione della Tasting Academy, uno strumento che, grazie alla professionalità e all’impegno dello staff consortile si sta dimostrando strategico per innalzare in Italia e all’estero il livello di conoscenza dei nostri vini, delle nostre aziende e del nostro territorio». In mezzo secolo, ha ancora osservato Valle, la tecnica ha fatto passi da gigante consentendo di ottenere prodotti di grande pregio, ma non sempre la comunicazione si è rivelata adatta per farli adeguatamente conoscere ai consumatori, per cui bisogna puntare di più proprio sui mezzi per divulgare quanto offre il Vigneto Fvg .
Il saluto dell’amministrazione comunale di Nimis è stato portato dal sindaco, Gloria Bressani, che ha assicurato il pieno sostegno delle istituzioni alle iniziative di promozione, quando l’emergenza sanitaria permetterà di potere ricominciare ad operare, facendo altresì riferimento al progetto di ciclovia che attraverserà anche la zona del Ramandolo Docg, con una sicuramente interessante ricaduta turistica sul territorio. A brindare con i produttori – sono state stappate alcune rinomate etichette – anche Giuseppe Longo, assessore comunale all’agricoltura quando, appunto, nei primi anni Ottanta assieme alla Cooperativa agricola di Ramandolo, allora guidata da Dario Coos, si gettarono le basi per la tutela del prestigioso vino, ottenendo dapprima, con un iter molto complesso, il riconoscimento della ricordata sottozona all’interno dei Colli orientali del Friuli, più tardi promossa attraverso una lungimirante iniziativa nella ricordata denominazione di origine controllata e garantita, il massimo grado di tutela della qualità di un vino.

Vigneti nella zona di Ramandolo.

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In copertina, la vendemmia dei grappoli di Verduzzo che danno origine al Ramandolo Docg.

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