Passaggio di testimone del ruolo di coordinatore del Distretto di pesca del Nord Adriatico dal Friuli Venezia Giulia al Veneto nel corso di un videoincontro al quale erano presenti l’assessore regionale alle risorse agroalimentari e ittiche Stefano Zannier e gli omologhi delle amministrazioni regionali venete e dell’Emilia Romagna. Oltre al cambio al vertice dell’organismo territoriale, la riunione – come informa una nota Arc – è servita anche per illustrare una relazione tecnico-scientifica elaborata dal dipartimento di Biomedicina comparata ed alimentazione dell’Università di Padova sullo stato dei lavori e sulle misure di conservazione nell’area Sic-Marino. Inoltre, è emersa l’opportunità di allargare l’adesione alla Regione Marche, rafforzando ulteriormente l’identità del Distretto. Tra i diversi temi affrontati anche quello riguardante la situazione dei fondi Feamp, la necessità di sbloccare le risorse destinate al fermo pesca del 2018, l’esigenza di uno snellimento e semplificazione delle procedure per dare ossigeno alle imprese colpite dalla crisi sanitaria.

L’assessore Fvg Stefano Zannier.

“Il vero lavoro inizia ora – ha commentato l’assessore Zannier al termine dell’incontro -, in quanto c’è da tradurre in pratica le linee di azione condivise come Distretto. Cedo la stecca al collega del Veneto, al quale auguro buon lavoro in un ruolo che sicuramente saprà svolgere con dedizione e competenza, soprattutto nel momento delicato in cui ci troviamo, a causa dell’emergenza Coronavirus. Le Regioni, seppur in tempi differenti, affrontano le stesse problematiche per cui esprimo la massima collaborazione nel portare avanti idee e progetti condivisi”.

Dal canto suo, l’assessore regionale veneto, Giuseppe Pan, ha evidenziato l’importante ruolo del Distretto “perché non solo rappresenta tutto il settore della pesca della nostra area davanti alle Istituzioni e nei confronti delle marinerie, ma di fatto può essere concepito come una ‘nursery’ di tutte le specie ittiche, anche di quelle evolute”. Pan ha inoltre messo in risalto come il comparto si trovi in questo momento di fronte all’ennesima emergenza, a seguito dei fermi pesca e della rimodulazione dei fondi. “È necessario – ha detto il subentrante a Zannier – elaborare un progetto strategico unitario e condiviso dalle tre Regioni per dare un segnale forte e che permetta il rilancio del settore. La rimodulazione dei fondi Feamp deve garantire il ristoro alle singole imprese che ora si trovano in difficoltà o quelle che intendono programmare degli investimenti. Cogliamo questa occasione per far ripartire il mondo della pesca garantendo risorse reali in tempi celeri”.
Infin, l’esponente dell’esecutivo dell’Emilia Romagna, Alessio Mammi, ha messo in luce il fatto che il settore abbia grandi potenzialità ma esista un enorme divario sull’utilizzo dei fondi Feamp, tra il mondo dell’agricoltura e quello della pesca. “Come Distretto – ha aggiunto Mammi – dobbiamo ribadire che il fondo da 500 milioni di euro a favore delle filiere in crisi debba tenere conto dei settori più danneggiati, come la pesca”.

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In copertina, reti da pesca a Grado.

 

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