di Giuseppe Longo

Importante appuntamento stamattina per il Collio. Lo storico Consorzio di tutela – il primo a essere costituito in Friuli Venezia Giulia, grazie alla lungimirante visione dell’indimenticabile conte Douglas Attems – ha rinnovato i propri vertici, per cui durante un incontro indetto a San Floriano  presenterà il nuovo consiglio di amministrazione. Si tratta di un “brunch” che si terrà, con inizio alle 10.30, nella sede dell’azienda agricola Muzic in località Bivio, 4. “Un’occasione – annuncia il Consorzio – per incontrarci, presentare l’intera squadra di lavoro e per annunciare i prossimi eventi marchiati Collio”. Un momento, insomma, strategico per la denominazione di origine controllata che nacque praticamente a ridosso della legge istitutiva delle Doc, la famosa legge nazionale numero 930 del 1963, aprendo così la strada agli altri numerosi riconoscimenti avvenuti in regione: Colli orientali e Grave nel 1970, Isonzo quattro anni dopo, e quindi Aquileia, Latisana, Carso e Annia. Senza tralasciare le Doc in “condominio” con il Veneto, vale a dire Tocai di Lison, Merlot e Cabernet di Pramaggiore e le ultime arrivate, le Doc interregionali, vastissime, del Prosecco – “ancorata” al nome geografico del piccolo paese carsico in provincia di Trieste – e del Pinot grigio delle Venezie.
Ma oggi, come dicevamo, l’attenzione rimarrà focalizzata proprio sul Collio che guarda a nuove importanti stagioni – ora che finalmente pare sia arrivato il tanto atteso momento dell’uscita dai due difficilissimi anni pandemici che tanti danni hanno causato anche al settore vitivinicolo – con un occhio però rivolto sempre al passato, alla storia e alle tradizioni di questa importante area viticola che, con quella slovena (Brda), ora punta al riconoscimento Unesco, per classificare le sue colline Patrimonio dell’Umanità come già avvenuto, recentemente, per quelle di Conegliano e Valdobbiadene, punto focale della produzione del ricordato Prosecco. Una storia che non può prescindere dal ricordo di una grande, appunto indimenticabile figura, che risponde proprio al nome di Douglas Attems, il primo ad aver capito le grandi potenzialità del Collio, tanto da far nascere una Doc che oggi è conosciuta e amata in tutto il mondo.

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In copertina, scorcio del Collio in questi giorni di primavera e qui sopra il conte Douglas Attems in una vecchia fotografia di Claudio Fabbro.

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