«Le prime valutazioni sull’andamento del settore agroalimentare in Friuli Venezia Giulia per l’annualità 2023 confermano l’impatto negativo del maltempo sulle quantità prodotte. Se, da un lato, lo scorso anno si è registrata una generale diminuzione dei costi dei fattori produttivi (energia, fertilizzanti, mangimi), dall’altro, le condizioni climatiche avverse hanno determinato un impatto negativo sulle rese e sulla qualità dei prodotti. Ingenti, poi, i danni causati dalla grandinata record di fine luglio, fenomeno senza precedenti finora». Questo il commento dell’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, forestali e ittiche, Stefano Zannier, che ieri è intervenuto nella sede della Regione a Udine alla presentazione del rapporto “Focus Agricoltura Fvg 2023” elaborato dall’Ersa. L’esponente della Giunta Fedriga ha voluto ringraziare lo staff dell’Agenzia di sviluppo agricolo per il lavoro svolto e per il successo dell’attività di statistica e monitoraggio giunto alla quarta edizione consecutiva.

Un momento dell’incontro a Udine.


«In questi dati si analizzano condizioni climatiche, dati di produzione, di superfici. Ma ci sono due elementi che vanno letti con maggior attenzione: l’andamento dei costi di produzione e l’andamento dei prezzi alla vendita. Sono queste le condizioni che determinano la possibilità o meno delle aziende agricole di restare sul mercato e di raggiungere quel margine di utile necessario a proseguire. Mediamente le nostre aziende, inoltre, sono patrimonializzate dal punto di vista del capitale, ma scarsamente solide dal punto di vista della liquidità che si fonda principalmente sulle linee contributive e questo può costituire un fattore di debolezza», ha aggiunto Zannier. «C’è una fascia di imprenditori con un’età alta (over 75) – ha fatto notare ancora l’assessore -, dobbiamo intraprendere un percorso per ampliare la platea degli imprenditori agricoli più giovani che significa anche imprimere maggiore innovazione ai modelli produttivi».
I dati dell’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale fotografano, innanzitutto, le aziende e l’andamento dell’occupazione in agricoltura e mostrano che le imprese agroalimentari al secondo trimestre 2023 erano 13.543 (-3,3% rispetto al 2022), di cui 10.196 imprese individuali e 3.137 imprese di tipo societario (quest’ultime in crescita dello 0,3%); anche l’occupazione nel settore agricolo cresce contando 18.655 unità (+29,7%). Tra le colture oleaginose prevalgono soia (comunque in diminuzione sia per superficie che per quantità prodotta) con 70.625 tonnellate prodotte; girasole con 9.784 tonnellate prodotte (in aumento del 48%) e colza con 5.209 tonnellate prodotte (in aumento del 46,9%).

L’assessore Stefano Zannier.


Quanto ai cereali, il mais occupa ancora il primo posto per quantità prodotta (212.574 tonnellate, ma in diminuzione del 34,7%); seguono orzo (74.632 tonnellate in aumento dell’11,7%), frumento tenero (65.824 tonnellate, in diminuzione del 23,8%) e il sorgo (8.316 tonnellate in aumento del 105,6%). Tra le colture frutticole prevalgono uva da vino con 277.196 tonnellate prodotte, in diminuzione (-23,6%) rispetto alla superficie vitata che aumenta (31.808 ettari, + 11,6%) e il melo con 68.447 tonnellate prodotte (-2,2%) per 1.222 ettari (-5,6%).
Andando al focus sull’olio di oliva, Ersa ha registrato nel 2023 una superficie di 300 ettari coltivata ad ulivi in tutto il Friuli Venezia Giulia, con un incremento del 5,6% rispetto all’anno precedente. La superficie maggiore è in provincia di Udine (171 ettari; +4,9%), seguono Pordenone (51 ettari; + 10,9%), Trieste (45 ettari; +2,3%) e infine Gorizia (33 ettari; +6,5%).
Quello dell’olio d’oliva è un comparto in crescita se si comparano i dati 2015/16 quando furono molite 989 tonnellate di olive con una resa in olio pari al 12,9% a quelli del 2023: dopo i cali drastici degli anni della pandemia, oggi si sono superate le 1000 tonnellate con una resa del 13,6%. In regione le varietà maggiormente prodotte sono la Bianchera, che rappresenta il 30%, originaria della località di San Dorligo della Valle, e poi le varietà Frantoio, Maurino, Pendolino e Leccino, che costituiscono il restante 70%. e concorrono alla produzione dell’olio Dop “Tergeste”.

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In copertina, una grandinata così non si era mai vista in Friuli Venezia Giulia.

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