Prepotto, terra di grandi vini e dello Schioppettino in particolare, è quest’anno la “capitale” della bonifica Fvg con particolare riferimento alla tutela e alla corretta gestione di due importanti corsi d’acqua friulani, il localissimo Judrio – che segnò anche la divisione tra l’ancora giovane Stato italiano e l’Impero asburgico ormai sulla via del tramonto – e il Cormor. Si tratta, infatti, della “Settimana nazionale della bonifica e della Irrigazione” che ha annualmente corso nella seconda settimana di maggio. In Friuli Venezia Giulia operano tre organismi (Consorzio di Bonifica Cellina Meduna, Consorzio di Bonifica Pianura Friulana e Consorzio di Bonifica Pianura Isontina) che ne curano l’organizzazione a turno. Solitamente in questa settimana vengono aperte alla cittadinanza le strutture consortili quali le opere di presa, gli impianti irrigui e le cabine di pompaggio, con incontri divulgativi dedicati ai più giovani. Molto stretto il legame con il mondo della scuola che non manca di accompagnare scolaresche di tutte le età in visita agli impianti. Ma quest’anno l’evento, che viene coordinato dal consorzio isontino, nel rigoroso rispetto delle norme per la prevenzione del rischio di contagio da Covid-19, si svolgerà in forma ridotta e purtroppo senza la presenza di pubblico e scolaresche. Prevarrà invece l’aspetto istituzionale nell’incontro di presentazione che avrà luogo proprio oggi 2 ottobre, alle 16, al Palaschioppettino di Prepotto. Il Comune friulano, a ridosso del confine con la Slovenia, farà infatti da splendida cornice con i suoi vigneti (Colli orientali del Friuli), giunti ormai alla fine della vendemmia, all’appuntamento annuale in cui il mondo della bonifica tira le somme dell’annata irrigua ormai a conclusione. Evento nell’evento, in questa sede saranno apposte le firme della “Dichiarazione di Intenti” per arrivare alla sottoscrizione del Contratto di Fiume Judrio e Cormor. I due documenti saranno sottoscritti, in rappresentanza della Regione Fvg, dall’assessore all’Ambiente Fabio Scoccimarro.

L’assessore Fabio Scoccimarro.

Un punto di partenza, dunque, più che di arrivo quello della sottoscrizione della Dichiarazione che poi porterà, appunto, alla stipula di uno degli importanti Contratti di fiume (Cdf), vale a dire strumenti volontari di programmazione negoziata e partecipata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla gestione del rischio idraulico. Si basano sul consenso e sulla informazione delle popolazioni, promuovendo una visione integrata e partecipe nelle comunità locali.
La “Dichiarazione di intenti” per la sottoscrizione del Contratto di Fiume Judrio viene siglata dalla Regione Fvg con i 17 Comuni del bacino idrografico del fiume Judrio, l’Autorità di Distretto idrografico delle Alpi Orientali, il Consorzio di Bonifica Pianura Isontina e l’Associazione Judrio. Con Prepotto e la dirimpettaia Dolegna del Collio, l’ambito geografico di riferimento è infatti relativo ai Comuni di Drenchia, Grimacco, Stregna, Cormons, Corno di Rosazzo, San Giovanni al Natisone, Chiopris-Viscone, Medea, Romans d’Isonzo, Mariano, Moraro, Capriva, San Floriano del Collio, San Lorenzo Isontino e Mossa. Il bacino possiede elementi di rilevante pregio paesaggistico, storico-culturale, turistico ed ecologico. L’attivazione di un Contratto di Fiume mira a mettere a sistema questo ambito per permettere la fruizione e la condivisione dell’insieme dei valori naturalistici, paesaggistici, storici e socioeconomici all’interno di un sistema di regole che garantisca l’integrazione tra più interessi. Tra gli obiettivi il contenimento del rischio di esondazioni distruttive con l’esecuzione di un primo programma di interventi, già in itinere, concernenti la realizzazione di opere di sistemazione idraulica e di risanamento delle acque; l’attestazione della qualità ambientale del corso d’acqua in collaborazione con Arpa; l’attestazione della presenza reale e potenziale di specie di particolare interesse ecologico e naturalistico lungo l’asta fluviale (trota fario, lontra, libellula Cordulegaester heros e altre specie appartenenti alle famiglie dei chirotteri e degli anfibi); lo sviluppo turistico ecosostenibile ed accessibile con la valorizzazione e promozione di percorsi transfrontalieri (I mulini storici dello Judrio, Via dei monti sacri, Valle transfrontaliera dello Judrio); percorsi naturalistici lungo lo Judrio e la sua valle (tra i villaggi e il fiume, lungo il corso dello Judrio da Ponte Clinaz a Clabuzzaro, le sorgenti dello Judrio lungo il percorso Clabuzzaro, Judrio, ciclovia dalla valle del Versa – Judrio – Preval, il Colle di Medea, il parco di Romans d’Isonzo Torre – Judrio); valorizzazione e promozione di percorsi enograstronomici; promozione di percorsi naturalistici in zone lungo l’asta del fiume attualmente non accessibili (ad esempio il colle di Borgnano e le grotte).

Il ponte di Albana…

La “Dichiarazione di intenti” che porterà, invece, al Contratto di Fiume del Cormor è sottoscritta con i 25 Comuni del bacino idrografico dello stesso corso d’acqua, l’Autorità di Distretto idrografico delle Alpi Orientali, il Consorzio di Bonifica Pianura Friulana e l’associazione Valle del Cormor. L’ambito geografico di riferimento riguarda il bacino idrografico del torrente Cormor con i tributari torrente Urana-Soima, rio Cornaria e Roggia di Udine, composto da un primo tratto a regime torrentizio ed un secondo tratto con acque perenni, risultato di bonifiche idrauliche degli anni 50. Attraversa i Comuni di Buja, Colloredo di Monte Albano, Treppo Grande, Cassacco, Tricesimo, Pagnacco, Tavagnacco, Martignacco, Pasian di Prato, Udine, Campoformido, Pozzuolo del Friuli, Mortegliano, Talmassons, Castions di Strada, Pocenia, Muzzana del Turgnano, Carlino e Marano Lagunare. I corsi d’acqua tributari interessano per il torrente Urana-Soima i comuni di Montenars, Tarcento, Magnano in Riviera e Cassacco; per il rio Cornaria il comune di Moruzzo; per la roggia di Udine i comuni di Reana del Rojale, Tavagnacco e Udine. L’attivazione di un Contratto di Fiume risulta particolarmente significativa per quest’ambito in quanto permetterebbe di svolgere una cruciale azione di tutela e prevenzione a livello idrologico-idaulico sia per le dinamiche di disalveamento che per le piene che ad intervalli di 20-30 anni interessano il torrente con conseguenti danni per le popolazioni rivierasche. Altre dinamiche rilevanti sono l’inquinamento, ma anche la tutela di flora e fauna, la valorizzazione della storia e della cultura regionale che dalla preistoria, passando per le fornaci romane, le cortine e cente longobarde, castelli, forti e fortezze, che rappresentano una formidabile viaggio nella storia del Friuli Venezia Giulia. Il sistema Cormor viene visto anche come opportunità di sviluppo del turismo lento e naturale su un sistema di strade interpoderali già in grandissima parte esistenti, questo percorso sarebbe capace di promuovere l’attivazione di nuove economie locali come attività ricettive e ristorative, attività connesse agli eventi ed al mondo del cavallo, della bicicletta e dello sport, e valorizzazione e vendita di prodotti tipici locali che spaziano dalla tradizione contadina a quella della pesca passando per quella enologica e la creazione di un turismo esperienziale con esperienze che variano a seconda dei territori interessati. Inoltre, situandosi la sorgente del torrente Cormor in Buja, attraverso i percorsi di mobilità lenta, potrebbe intercettare un ampio numero di cicloturisti attrezzati per strade interpoderali e non promiscue convogliandoli nei territori attraversati dal torrente permettendo loro un’esperienza montagna-collina-laguna e anche mare.

… e uno scorcio del corso d’acqua.

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In copertina, ecco il fiume Judrio tra i pregiati vigneti della zona.

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