di Claudio Soranzo

GRADISCA D’ISONZO – Una rappresentanza delle Donne del vino è stata al centro della tre giorni gradiscana (oggi ultimo giorno) dedicata al Gran Premio Noè, edizione autunnale. La kermesse enologica è riuscita per l’occasione ad aprire e ospitare parte del programma nei locali della conosciutissima enoteca La Serenissima, chiusa da qualche tempo e in attesa di una prossima definitiva riapertura. Oltre alle degustazioni del vino Friulano, che fino a 15 anni fa si chiamava Tocai, e alla presentazione di libri dedicati al vino, la cerimonia di premiazione si è svolta al teatro comunale con tanto di piccolo talkshow finale con parte delle donne premiate.

Le Donne del vino ieri a Gradisca.


Ad aggiudicarsi il riconoscimento sono stati Marco Primosig e la figlia Greta, ai quali è stata consegnata una targa per i traguardi qualitativi raggiunti dalla loro azienda vinicola; all’enologa giramondo, consulente del vino, Annarita Polencig e alla grafica Emanuela Cerato per la ricerca nel design e nella comunicazione di settore, mentre le statuette sono state appannaggio di Walter Filiputti, l’eclettico manager dell’enologia targata Fvg, nonché scrittore, docente e da sempre propositivo delle strategie di marketing; all’Associazione Città del Vino coordinata da Tiziano Venturini e a Igor Gabrovec, sindaco di Duino Aurisina, Città italiana del vino 2022. Grandi applausi quindi alle Donne del Vino Fvg (enologhe, sommelier, produttrici e ristoratrici), presiedute da Maria Cristina Cigolotti.
Un’emozione palpabile è arrivata dal palco quando è stato consegnato il premio a Ilaria Felluga, in ricordo del padre Roberto, salito a vendemmiare fra le nuvole un anno fa, a soli 63 anni. La figlia, che ne ha preso il testimone, ha portato anche i saluti del nonno Marco, che avrebbe voluto intervenire alla manifestazione, ma costretto a casa da acciacchi di stagione. Il patriarca Marco Felluga ha, infatti, festeggiato poco più di un mese fa il suo 95° compleanno, attorniato dal calore della sua grande famiglia, di parenti e conoscenti.
Sollecitata dal conduttore e organizzatore del Premio, Stefano Cosma, Ilaria ha spiegato quanto sia stato importante suo papà per farle comprendere come bisogna amare e curare la terra e i suoi frutti, nella fattispecie un vino così importante come quello prodotto nei loro vigneti, premiato e apprezzato in tutto il mondo. Ma qual è il valore aggiunto che può dare una donna nel mondo del vino? «Soprattutto quella sensibilità – ha affermato Ilaria Felluga – di poter vedere le cose a 360 gradi e quindi analizzarle al meglio e trarne le necessarie valutazioni, che non sempre un uomo riesce a cogliere. Ricordo ancora mio padre – ha concluso con voce commossa – che mi spronava sempre a tirar fuori quel qualcosa in più per poter affrontare ogni sfida importante, sia nella vita che nel lavoro. Ogni tanto mi diceva che io sono una di quelle donne che possono fare la differenza».

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In copertina, l’imprenditore Roberto Felluga tra i suoi amati vigneti del Collio.

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