di Carlo Morandini

PORPETTO – La ristorazione della Riviera Friulana ora punta a una ripartenza vera e propria che s’innesti a queste prime timide esperienze di riapertura dopo il recente via libera. Anche a Porpetto, alla famosa Tavernetta da Aligi, l’avvio della bella stagione (tradito però da queste deludenti giornate di giugno) riscalda ancor di più le aspettative di un’estate che, per ora, si presenta densa di incertezze. Su quando, cioè,  le attrattive del territorio potranno essere perfettamente operative e girare a pieno regime, come ai bei tempi. L’unica certezza che nelle scorse settimane è rimasta agli operatori, dalla ristorazione ai bed & breakfast, alle aziende vitivinicole, così come quelle agroalimentari di pregio, è stata infatti la possibilità di puntare alla soltanto propria realtà. Il che, di per sé, non rappresenta una novità in assoluto.

Il compianto Aligi Grop.

Gran parte delle attività che oggi rappresentano le carature dell’offerta locale è nata e si è sviluppata partendo proprio dal territorio. Dapprima condividendo con gli amici la scoperta delle occasioni offerte dal mondo rurale del posto, per poi allargarsi alle realtà presenti nell’intero Friuli Venezia Giulia. Divenendo animatori delle terre rivierasche. Pionieri di un percorso che una regione speciale, anche nel gusto, si è saputa creare passo dopo passo, stagione dopo stagione, campagna agraria dopo campagna agraria. Fino a divenire un punto di riferimento dei sapori, dell’accoglienza, dell’attrattività riconosciute a livello globale da esperti, media e turisti. I quali sono rimasti bloccati nelle loro realtà con problemi analoghi a quelli che anche noi abbiamo vissuto. Però, a un certo punto, dalla lunga quarantena bisognava ripartire. Per gradi ovviamente, come è consentito, per evitare che il rischio vissuto si possa rinnovare e pure amplificare. Nel frattempo, si è diffusa anche in Fvg la consegna del cibo a domicilio. Ma, ovviamente, in modo sostenibile. Come dire che il numero di utenti che hanno richiesto il servizio doveva essere sufficiente a coprire le spese della materia prima, della preparazione e della consegna stessa.

I fratelli Clia, Ezio e Mari.

“Inizialmente non volevamo farlo – commenta Clia Grop, della Tavernetta da Aligi di Porpetto -, ma l’attesa fino all’1 giugno per la ripartenza era troppo lunga”. Così, d’accordo con il fratello Ezio, chef friulanissimo in cucina, e con lo staff del ristorante tutto al femminile, compresa la sorella Mari, ha deciso di partire nelle modalità consentite. Clia non nasconde l’amarezza per il tanto tempo perduto senza poter lavorare, con il lockdown scattato appena dopo il mese dedicato alla Tavernetta, da oltre cinquant’anni, agli Innamorati della cucina a base di carni suine. Che anche questo inverno aveva fatto registrare il consueto riscontro tra degustatori, gourmet, appassionati e curiosi del territorio e del gusto che esso promana. Anche perché tutto questo tempo, a Ezio, che in cucina ha sempre saputo interpretare la maestria tra i fornelli di mamma Elsa e le indicazioni dell’indimenticabile papà Aligi, mancato quattro anni fa, è servito per implementare una cucina garbata, affascinante perché trasmette emozioni in chiave moderna, senza trascurare il messaggio presente nel Dna dei ristoratori e operatori dell’area, che è la sintesi delle tradizioni e delle qualità della Riviera Friulana.
(6 – continua)

La Tavernetta e un suo piatto.

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In copertina, Ezio Grop, figlio di Aligi,  con Carlo Morandini a Porpetto.

 

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