“Tenendo conto che il report dell’Ersa ci prospetta dati oggettivi, quindi una fotografia dettagliata dei comparti considerati, per quanto riguarda il settore della produzione della birra, se è vero che le nuove prospettive hanno motivato numerosi agricoltori a convertire le loro produzioni verso l’orzo distico, è anche vero che come in altri ambiti del comparto rurale il Friuli Venezia Giulia sconta la carenza di un percorso coordinato ed efficace nella fase di commercializzazione. Ciò limita la possibilità di trattenere in regione, e specificamente nel nostro mondo rurale, una parte dei benefici derivanti dall’immissione sul mercato di un prodotto di qualità”. Lo ha ribadito l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari e forestali, Stefano Zannier, intervenuto all’evento online “Prime proiezioni sullo stato dell’agricoltura Fvg 2020 e focus sui settori ittico e della birra 2019”, organizzato dall’Ersa per evidenziare come la produzione della birra offra possibilità di espansione e d’investimento.

L’assessore Stefano Zannier.

“Negli ultimi anni sono sorti numerosi birrifici artigianali – ha sottolineato Zannier, come informa una nota Arc -, ma al fermento che scaturisce dal desiderio del mondo rurale di trovare spazi di remunerazione più concreti ed efficaci non corrisponde una rete di commercializzazione adeguata, che possa dare il giusto ritorno all’impegno orientato all’alta qualità”. L’assessore ha aggiunto che “per le altre componenti indispensabili alla produzione, come il malto, occorre sempre fare ricorso a realtà che non sono ancora presenti nel panorama imprenditoriale del Friuli Venezia Giulia, mentre nel frattempo si producono già birre di pregio apprezzate dalla clientela”. “A tale proposito si intravvedono all’orizzonte progettualità importanti ma, rimanendo all’ambito agricolo e artigianale locale – ha aggiunto l’assessore -, occorre saper guardare lontano puntando a una commercializzazione adeguata che faccia conoscere il prodotto anche su altri mercati”.

Il report dell’Ersa ha affrontato anche le tematiche del settore ittico, rispetto al quale l’esponente della Giunta Fadriga ha rivelato che “occorre tenere presente che l’acquacoltura e la pesca hanno due percorsi diversi e animano contesti ben differenti tra loro”. Nell’acquacoltura in acqua dolce per l’allevamento di pesce il Friuli Venezia Giulia si conferma leader per la produzione di trote e in tale contesto vi sono ancora ampi spazi di miglioramento e crescita. Il settore della molluschicoltura attraversa invece un periodo caratterizzato da problematicità per quanto riguarda la produzione in acqua salata, cioè in mare, “serve compiere un’analisi puntuale – ha concluso Zannier -, dalla quale emerge che risulta difficile sostenere questo settore per il medio e lungo periodo”.

 

 

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