(g.l.) Ormai la parola d’ordine in ogni settore economico è “sostenibilità”. Anche nel caso del Prosecco, vero e proprio fenomeno produttivo del Terzo millennio, tutelato dalla denominazione di origine interregionale ritagliata tra Friuli Venezia e Veneto, beneficiando del nome della località geografica omonima sul Carso Triestino. Tanto che, nell’ottica di una ulteriore valorizzazione del settore, si punta alla creazione di una sorta di “Alleanza per il Prosecco Doc sostenibile”.

Un proficuo momento di approfondimento sulla sostenibilità in viticoltura è dunque avvenuto venerdì pomeriggio in una delle realtà trainanti di questo comparto in Friuli Venezia Giulia: a Casarsa della Delizia, in occasione della Sagra del Vino (che proseguirà fino al 2 maggio proponendo in degustazione tra i tanti vini il Prosecco Doc anche in versione Rosè) nel teatro comunale Pier Paolo Pasolini il convegno “Prosecco, denominazione sostenibile – Una comunità d’imprese per un prodotto sostenibile” ha fatto il punto sull’impegno da parte dei produttori per garanzie di sostenibilità sempre più richieste dai consumatori.
Tra i dati emersi quello per cui in alcuni mercati, come quello del Regno Unito, la produzione sostenibile è già il maggiore driver che influenza l’acquisto da parte dei consumatori. E con l’arrivo nella platea dei consumatori delle nuove generazioni – al compimento della maggiore età – questa attenzione alla sostenibilità diventerà sempre più imprescindibile.
Il convegno a cura del Consorzio di tutela della Doc Prosecco in collaborazione con Confcooperative Pordenone ha visto gli interventi del presidente del Consorzio Stefano Zanette, Silvia Liggieri, responsabile Viticoltura, ricerca e sostenibilità del Consorzio, e Michele Granzotto, consulente Sistemi di gestione.
Come sottolineato da Zanette, l’impegno per la sostenibilità non comporta solamente l’attenzione all’ambiente, ma anche all’aspetto sociale ed economico della produzione, ricordando che questo cambio culturale sarà fondamentale per far proseguire il successo del Prosecco. Come raccontato da Silvia Liggieri, nelle richieste dei consumatori figura anche il lavoro utilizzato per la produzione sia etico che ad impatto zero, sul fronte della produzione di C02 nei processi, oltre alla promozione del bere responsabile. Granzotto ha ricordato, invece, come gli aspetti ambientali, sociali ed economici della produzione debbano stare tutti in equilibrio. Interessanti i dati, con un sistema produttivo del Prosecco composto sostanzialmente da Pmi (con tutte le sfide che questo comporta e il sostegno che il Consorzio può portare a esse in termini non solo di promozione): 11 mila 609 aziende viticole, 1200 aziende di vinificazione, spumantizzazione e imbottigliamento, 26 filiere cooperative (con collegate a esse 7 mila aziende agricole). Il progetto, come dicevamo all’inizio, punta alla nascita di un’Alleanza per il Prosecco Doc sostenibile.
Presenti molti rappresentanti delle cantine, a partire dal presidente de La Delizia Viticoltori Friulani Flavio Bellomo, realtà che ha già iniziato un cammino di produzione sostenibile. Bellomo ha portato il suo saluto assieme al sindaco di Casarsa Claudio Colussi, al presidente della Pro Loco Antonio Tesolin e al consigliere regionale Lucia Buna che ha espresso anche l’adesione del riconfermato assessore regionale alle Risorse agricole, Stefano Zannier. Presenti anche il presidente di Confcooperative Pordenone, Luigi Piccoli, e quello di Fedagripesca Fvg, Venanzio Francescutti.

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In copertina, il saluto del sindaco Claudio Colussi; all’interno, altre immagini del convegno a Casarsa della Delizia.

(Foto Devis Solerti)

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