Tre giorni per scoprire il Raboso e i grandi vini delle terre del Piave tra masterclass, banchi d’assaggio e delizie gastronomiche tipiche del territorio: è Alla Corte del Raboso, l’evento di Ais Veneto in programma dal 21 al 23 ottobre nel centro storico di Treviso, interamente dedicato alle uve tipiche del territorio. Un fitto calendario di appuntamenti permetterà ai partecipanti di conoscere da vicino la storia e le peculiarità di questo vitigno e del suo areale produttivo, assieme ai cibi della tradizione locale e alle bellezze storico-culturali della città sul Sile. La novità assoluta di questa edizione è il concorso Miglior Sommelier del Raboso, dove tra i tre semifinalisti vincerà chi si sarà distinto per conoscenze teoriche, capacità tecniche e degustative.

Grappolo di Raboso.


Si inizia sabato con l’Anteprima di Alla Corte del Raboso, dove sotto la Loggia dei Cavalieri, a partire dalle 15.30 e fino alle 18.30, si potranno assaggiare cinque referenze commentate dai sommelier Ais. Sempre dalla Loggia, alle 16, avrà inizio la visita guidata alla città tra dipinti e acque. Grazie al racconto di Edi Conson, guida turistica e sommelier, sarà possibile ammirare le bellezze di Treviso accompagnati in un breve itinerario ideato per l’evento. La prima giornata della manifestazione si chiuderà con un appuntamento gourmet al ristorante Ca’ dei Brittoni, dove un menù appositamente creato per l’occasione saprà appagare i palati più esigenti. Ad accompagnare i piatti ci saranno le migliori espressioni di Raboso e dei vini del Piave.
Domenica, a partire dalle 10.30, le splendide sale del Museo di Santa Caterina ospiteranno i banchi d’assaggio: 26 produttori di Raboso e dei vini autoctoni del Piave proporranno in degustazione oltre 90 referenze accompagnate da una selezione di artigiani del cibo per assaporare al meglio le tipicità trevigiane. Con il biglietto d’ingresso, oltre alla visita del complesso museale, è compreso anche un piatto di Radici e Fasoi preparato dall’omonima confraternita, che ne garantisce la qualità e la storicità. Alle 15.30 la Loggia dei Cavalieri ospiterà invece la degustazione Espressioni di Raboso – guidata dal presidente di Ais Veneto Gianpaolo Breda e dal direttore del Consorzio Vini Venezia, Stefano Quaggio – dove verranno raccontati i diversi stili di produzione delle aziende più rappresentative.
La manifestazione si chiuderà lunedì a Villa Dirce di Tezze di Piave, a Vazzola, patria del Raboso. Stefano Quaggio condurrà la prima parte della masterclass delle 11 dedicata al presente, al passato e al futuro del vitigno e del vino, passando poi il testimone a Gianpaolo Breda, che racconterà sei espressioni di Malanotte del Piave Docg. Seguirà il tour Le Bellussere, le Grave del Piave e il Borgo Malanotte guidato da Antonio Bonotto, titolare dell’azienda Bonotto delle Tezze, ed Elvio Forato, direttore della Cantina di Tezze, alla scoperta del territorio e dell’areale di produzione. A chiudere la manifestazione la proclamazione del Miglior Sommelier del Raboso, in programma a partire dalle 15.30.

La bellissima Treviso.

Alla Corte del Raboso è patrocinato dal Comune di Treviso ed è organizzato da Ais Veneto in collabotazione con il Consorzio Vini Venezia.
Per informazioni e per acquistare il biglietto visitare il sito we.aisveneto.it/eventi/allacortedelraboso

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Una vendemmia “inclusiva”
ricordando Giorgio Cecchetto

I ragazzi dell’Associazione Italiana Persone Down – sezione Marca Trevigiana sono tornati in questi giorni all’azienda agricola Cecchetto Giorgio di Vazzola per il tradizionale appuntamento con la vendemmia inclusiva del Raboso del Piave. La diciannovesima edizione dell’iniziativa ha coinvolto i vignaioli per un giorno nella raccolta dei primi grappoli della varietà autoctona trevigiana. Aiutati da famiglie, amici e volontari, i giovani hanno pigiato ed estratto il mosto utilizzando un antico torchio e torneranno in primavera a riempire 1500 bottiglie vestendole con un’etichetta disegnata a mano e firmata. Saranno poi numerate e presentate al Vinitaly 2024, nello stand della Regione Veneto. “Quella di quest’anno sarà una vendemmia particolarmente sentita in quanto la prima senza Giorgio, che dal 2005 aveva dato inizio a questo progetto di solidarietà e inclusione – aveva detto alla vigilia Marco Cecchetto –. Questi ragazzi erano nel cuore di mio papà e con lui avevano un legame profondo. Erano infatti molte le occasioni durante l’anno in cui li coinvolgeva perché potessero esprimersi e farsi conoscere. Io e i miei fratelli, Alberto e Sara, abbiamo avuto modo di condividere con loro molte vendemmie e sicuramente porteremo avanti con entusiasmo questa e molte altre iniziative con l’Aipd”. L’iniziativa promossa dall’azienda nasce per rappresentare il territorio e la sua storia, per raccontare come il Raboso del Piave – unico vitigno autoctono a bacca rossa della Marca Trevigiana – possa essere solidale. I ragazzi sono protagonisti in tutte le fasi, dalla raccolta dell’uva all’imbottigliamento del vino, alla realizzazione dell’etichetta, fino appunto alla presentazione conclusiva a Vinitaly. Un progetto che si ripete di anno in anno e che, inserendosi nel Progetto di autonomia sociale di Aipd, vuole supportare l’intera collettività perché per Cecchetto è fondamentale fare impresa in maniera condivisa e inclusiva.

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