«La Cia-Agricoltori Italiani è uno storico sindacato agricolo, dalle forti radici, che si è sempre “sporcato le mani” nella difesa della terra e della dignità degli uomini che la lavorano», dice il presidente regionale Franco Clementin. «Per questo, ho preso carta e penna e ho scritto ai 215 Sindaci del Friuli Venezia Giulia per presentare il nostro “Piano nazionale per l’agricoltura e l’alimentazione” e provare ad aprire un dibattito con e nelle nostre comunità territoriali a sostegno del mondo rurale. Non crediamo che per affrontare le tante criticità delle nostre aziende siano sufficienti interventi spot o manifestazioni occasionali con obiettivi troppo ampi e complessi. È utile, invece, un lavoro costante, con e nelle istituzioni (anche se non disdegnamo le piazze, quando lo riteniamo opportuno), dove si prendono le decisioni che influenzano in maniera decisiva (assieme ai mercati), il lavoro di agricoltori e allevatori».

Franco Clementin

Con il Piano, Cia-Agricoltori italiani sollecita i sindaci e i consigli comunali a impegnarsi a favore dell’agricoltura su una decina di interventi prioritari:

Valore lungo la filiera. Definire una legge quadro per il riconoscimento del valore delle produzioni delle imprese agricole lungo le filiere, garantendo l’equo compenso e incentivando gli accordi di filiera;

Centralità delle aree interne e dell’agricoltura familiare. Definire norme che valorizzino il ruolo dell’agricoltura familiare nelle aree interne, con uno snellimento burocratico e il riconoscimento economico per i custodi del territorio;

Consumo di suolo zero. Partendo dalle esperienze legislative di alcune regioni, definire una legge quadro per il consumo zero del suolo agricolo che includa il no a nuove cementificazioni o a pannelli solari a terra;

Risorsa acqua. Definizione e rapida attuazione di un Piano strategico per la costruzione di invasi a usi plurimi che, insieme a soluzioni aziendali, facciano fronte al problema della carenza idrica;

Emergenza fauna selvatica. Introdurre un percorso di raccordo di tutte le leggi regionali per rendere operativa la legge nazionale fornendo, così, lo strumento applicativo alle regioni in grado di ottenere risultati tangibili ed efficaci;

Revisione della Pac. Contrastare la troppa burocrazia e l’inapplicabilità degli eco-schemi che colpevolizzano l’agricoltura e gli sottraggono risorse. Intervenire efficacemente per una Pac non punitiva, ma incentivante; che orienti le risorse verso la tutela del reddito delle imprese e non sulla rendita fondiaria e per politiche attive di gestione del rischio;

Crisi climatica. Puntare sulla ricerca per ridurre i costi di produzione, aumentare la redditività delle imprese, ottenere varietà resistenti ai patogeni e resilienti ai cambiamenti climatici;

Fitofarmaci. Non rinunciare a principi attivi senza la disponibilità di valide alternative;

Mercati internazionali. Maggiore attenzione alla politica commerciale europea, in particolare sul Mediterraneo, garantendo la reciprocità delle regole negli scambi;

Costi di produzione. Necessario introdurre il credito di imposta per il gasolio agricolo.

Ovviamente, Cia Fvg chiede ai sindaci e ai consigli comunali di promuovere e attuare, per quanto di propria competenza, le politiche, le azioni e gli interventi evidenziati nel “Piano nazionale per l’agricoltura e l’alimentazione”.

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In copertina, il manifesto di Cia Fvg contro il consumo del suolo agricolo.

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