Da tre giorni è primavera e anche in Friuli Venezia Giulia le operazioni di semina sono ai nastri di partenza. Le aziende agricole si preparano, insomma, a tornare nei campi, motori di un’attività che non può permettersi blocchi, neanche in tempi di emergenza Coronavirus. Anzi, i mezzi tecnici di proprietà degli agricoltori promettono oggi di diventare doppiamente strategici. Tanto nei campi, quanto per strada. Con grande senso civico e di responsabilità, le imprese si sono infatti messe a disposizione delle autorità, a partire dai Comuni, per effettuare le necessarie opere di disinfezione del territorio utilizzando allo scopo le proprie attrezzature di irrorazione.

Dario Ermacora

Agricoltura e allevamento vanno dunque avanti e, nel contempo, prosegue la propria attività anche il Consorzio agrario Fvg, la più grande “impresa” regionale del settore. Con oltre 220 dipendenti e 2.200 soci, l’azienda di Basiliano continua con determinazione a lavorare per le imprese fornendo loro tutto ciò di cui necessitano: dai seminativi all’assistenza tecnica. “In questo momento di grande difficoltà – afferma il presidente Dario Ermacora – l’agricoltura non può fermarsi e noi con essa. Dobbiamo andare avanti e continuare a offrire alle imprese, tanto agricole quanto zootecniche, il nostro supporto e contribuire affinché non si interrompa il fondamentale flusso agroalimentare”. Naturalmente, nel pieno rispetto delle disposizioni previste dal protocollo del governo sul contenimento del virus nei luoghi di lavoro: dalla sanificazione di uffici e punti vendita alle distanze minime da tenere tra dipendenti, lavoratori ai quali va la riconoscenza della governance, dello stesso presidente Ermacora e del direttore Elsa Bigai: “Grazie per l’impegno e il senso di responsabilità con cui stanno affrontando la situazione”. Nel pacchetto di misure straordinarie attivate dal Consorzio figurano anche la consulenza telefonica e le consegne a domicilio, così da ridurre al minimo i contatti tra lavoratori e clienti

“Ci auguriamo che il periodo di difficoltà passi presto – conclude il presidente Ermacora –. Speriamo che si riveli almeno un’occasione per rivalutare i prodotti locali che oggi soffrono la concorrenza di quelli che arrivano da fuori e soprattutto che si guardi finalmente all’agricoltura come a un settore strategico quale è a tutti gli effetti, ma che troppo spesso in questi ultimi anni è invece stato trascurato”. Insomma, un appello a tener conto della qualità del Made in Fvg, privilegiandolo negli acquisti così da dare una boccata d’ossigeno alle aziende che lo producono.

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In copertina e qui sopra è il momento delle lavorazioni nei terreni.

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