di Roberto Zottar

Il Liptauer, cremosa ma piuttosto piccante  miscela di formaggi e aromi, è un altro classico esempio di eredità mitteleuropea ancora presente sulle tavole a Gorizia e  Trieste, e come tutti i cibi si è aggiornato e modificato nel tempo. Sotto l’Impero Austroungarico il formaggio base del Liptauer era un pecorino salato, a pasta molle, il Brimsen o Bryndza in slovacco. Oggi la produzione del Bryndza è limitata ad alcuni paesi dell’Europa Centrale e ha ricevuto la Dop in Polonia e in Slovacchia. Il Bryndza più dolce e burroso, il più amato dai viennesi, veniva prodotto nella regione di Liptau (Liptov in slovacco) e trasportato in tutto l’Impero in mezze botti di legno: da qui l’origine del nome Liptauer.
Una citazione letteraria: ne era ghiotta Christine, la moglie del dottor Andrew protagonista del romanzo “La Cittadella” di Cronin del 1937. Il Dottor Andrew trova infatti un pacchetto di Liptauer sul luogo dell’incidente mortale della moglie.

Ingredienti:
Essendo da noi ormai irreperibile il bryndza, per produrlo si ricorre a ricotta, stracchino o formaggio Philadelphia, sicuramente più dolci e meno saporiti e talvolta anche gorgonzola.  In Austria, invece, il liptauer ha ancora oggi un sapore più deciso e acidulo, essendo preferita comunque una miscela a base di pecorino fresco e Topfen, il Quark tedesco, una specie ricotta più compatta, a grana più grossa e più acidula.
La preparazione del Liptauer a casa prevede che il formaggio base sia mescolato con burro, cipolla o erba cipollina, paprika, senape, capperi e acciughe con l’aggiunta di  Kűmmel, meglio se tostato in un padellino prima di macinarlo. Il carum carvi, nome officinale del Kűmmel, ha virtù medicamentose e facilita la digestione, elimina il meteorismo e ha un blando effetto antisettico intestinale.
Non esiste comunque una ricetta originale, ma ci sono varie versioni legate al territorio, alle abitudini ed ai gusti delle famiglie, nonché alla disponibilità degli ingredienti. Il risultato sarà comunque ottimo perché le preparazioni tradizionali hanno una lunga storia e non tradiscono.

Preparazione:
Provate a montare 100 g di burro con 250 g di ricotta e un cucchiaino di senape. Aggiungete poi 1 cucchiaino di capperi dissalati, una piccola cipolla e un ciuffo di prezzemolo tritati, sale, 2 cucchiaini di paprika dolce, un pizzico di cumino e, volendo, mezza acciuga tritata. A piacere si può usare una parte di paprika dolce e una di piccante e si può aggiungere stracchino e gorgonzola. Si serve spolverato di paprika e spalmato generosamente su fettine di pane bianco abbrustolite o di pane scuro di segale.

Vino:
Ottimo un Refosco dei Colli orientali, ma anche un Terrano del Carso, essendo entrambi i vini ben dotati di corpo e di acidità fissa.

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In copertina, ecco il Liptauer nella preparazione casalinga.

 

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