di Giuseppe Longo

UDINE – Durante l’impegnativo lavoro affrontato per realizzare il suo nuovo libro dedicato al futuro del Vigneto Fvg, Walter Filiputti ha avuto l’opportunità di dialogare anche con diversi giovani vignaioli. E agli stessi, nel concludere l’importante opera, l’esperto di vite e vino di casa nostra ha voluto rivolgersi con una “lettera aperta” al fine di spronarli a dare vita a una sorta di gruppo di riflessione e lavoro per i prossimi anni avente l’obiettivo di capire problemi e prospettive di un settore affascinante e strategico non solo per l’economia, ma anche per l’immagine complessiva della regione a Nordest, costituendo pure, assieme alle altre eccellenze agroalimentari, un irrinunciabile volano per la promozione turistica. «Se ai giovani dai, ricevi tanto di più; se trasmetti loro conoscenza, esperienza ed entusiasmo, loro ti ripagano con il rispetto, il coraggio, la voglia di mettersi in gioco e una nuova visione – dice Filiputti nelle prime pagine del volume –. Hanno determinazione e tanta voglia di fare, ma soprattutto sanno dialogare tra di loro e confrontarsi senza gelosie. Questa “lettera aperta” è dedicata a tutti i giovani vignaioli del Friuli Venezia Giulia, nessuno escluso».

La presentazione moderata da Cescon e l’intervento di Filiputti.

Emerge, dunque, in tutto il suo valore questo originale messaggio alle nuove leve del Vigneto Fvg – che tanta responsabilità hanno nel continuare e potenziare il lavoro avviato con lungimiranza e competenza dai loro genitori, accreditando la qualità dei nostri vini in tutto il mondo – nell’affollata presentazione del volume “Il futuro della viticoltura e del mercato enologico in Friuli Venezia Giulia” avvenuta ieri pomeriggio nella sala che ricorda l’indimenticato presidente Adalberto Valduga, nella sede della Camera di commercio di Pordenone-Udine. Infatti, dopo le collane dedicate al mondo del gusto e a quello dell’artigianato, l’ente economico – guidato da tanti anni da Giovanni Da Pozzo – prosegue il suo viaggio alla scoperta dei comparti produttivi della sua terra, prendendo “appunti”, questa volta, sui “Quaderni di agricoltura. Questo è il titolo della nuova collana edita da Vinibuoni – Gustosì, il cui primo volume va ad approfondire proprio l’articolata ed esuberante realtà del vino, uno dei fiori all’occhiello del territorio, che, come dicevamo, permette di far conoscere il Friuli Venezia Giulia a livello planetario. Protagonisti proprio quei giovani vignaioli – come amava chiamarli il grande Luigi Veronelli – cui questa importante fatica editoriale si rivolge.

A raccontare questa realtà e ad anticiparne gli sviluppi, con sguardo preparatissimo, è appunto Walter Filiputti, un narratore d’eccezione,  giornalista e scrittore che conosce la viticoltura, si può dire, dalla nascita tanto da farne una delle specializzazioni della sua vita professionale. Durante la  quale ha dato alle stampe volumi e pubblicazioni di prestigio che hanno contribuito in maniera significativa a dare lustro al settore produttivo.
«Alle sue parole, ai suoi racconti sempre originali, alle sue chiacchierate con i vignaioli, alle sue analisi puntuali è stata affidata la trama di queste pagine – commenta il presidente Da Pozzo –. In esse, oltre a tante luci, emergono anche minacce e rischi a cui il comparto sta andando incontro. È però un volume di speranza, che guarda con enorme fiducia ai giovani produttori, ma anche di critica costruttiva a un sistema Vigneto Fvg, perché vuole dare un contributo scientifico serio al dibattito che ruota attorno al vino regionale, e soprattutto dare uno stimolo a superare ostacoli e imboccare strade nuove, per non rischiare di rovinare uno dei patrimoni di maggior ricchezza della nostra identità territoriale. Confidiamo dunque che i suggerimenti di Filiputti possano essere raccolti da imprese e istituzioni, perché la nostra viticoltura non perda occasioni preziose per difendere la sua qualità e sappia costruire con intelligenza e lungimiranza il suo futuro e il suo sviluppo».

L’intervento del presidente Da Pozzo e due settori della sala gremita.

Proprio al futuro guarda, dunque, la curata pubblicazione anche nella forma, com’è stato evidenziato anche nel corso della presentazione di fronte a un foltissimo e preparato “parterre” – ovviamente per larga parte viticoltori, tecnici, winelovers -, moderata dal giornalista del Messaggero Veneto Maurizio Cescon, il quale segue con attenzione e puntualità sulle pagine economiche anche il Vigneto Fvg, e che ha visto l’intervento, oltre a Da Pozzo e Filiputti, anche dell’editore Francesco Busso. Snello e pratico nel formato, il  volume è compendiato per la prima volta anche da un sito Internet, che va ad ampliare e completare l’edizione cartacea con informazioni aggiuntive, immagini e videointerviste, rendendo il progetto crossmediale, come questi tempi di comunicazione e innovazione tecnologica richiedono. Il libro, acquistabile nelle migliori librerie friulane fin dai prossimi giorni, tanto da rappresentare una ottima strenna da mettere sotto l’Albero di Natale, è accompagnato dal portale www.quadernidiagricoltura.it. Ricordiamo, al riguardo, che la collana “Quaderni di Agricoltura” segue una prima collana dedicata alle imprese del gusto delle diverse aree geografiche del Friuli, che ha censito 195 produttori e 178 ristoratori, tutto in cinque volumi,  e la collana, in quattro volumi, dedicata agli artigiani del fare, con le storie di 228 operatori.

Il ruolo dell’ente camerale
nel settore vitivinicolo

La pubblicazione del libro di Walter Filiputti “Il futuro della viticoltura e del mercato enologico in Friuli Venezia Giulia” si inserisce nel solco dell’intensa attività dell’ente camerale a supporto delle sue imprese, in questo caso del mondo vitivinicolo, comparto in un cui la Camera di commercio si distingue particolarmente, grazie al suo operato e alla vivacità delle aziende che si relazionano a essa. Uno dei progetti di maggior notorietà e successo è quello che permette alle pmi di settore di concorrere ai bandi regionali per l’Ocm Vino. In attesa di approvazione definitiva del progetto 2020, fin dal 2010 la Cciaa è stata capofila negli anni di ben 10 associazioni temporanee di impresa (Ati) siglate con 444 partecipazioni aziendali, di cui 32 quelle accreditate per il 2020. I finanziamenti attratti dal progetto, che ha preso il nome di “Friuli Future Wines”, sono stati in tutte le annualità oltre 9 milioni 230 mila euro, di cui metà finanziati dalle imprese partecipanti e metà contributi comunitari erogati tramite il Ministero delle risorse agricole e la Regione. I fondi vengono espressamente riservati all’attività di promozione delle aziende vitivinicole sui principali mercati extraeuropei, definiti di anno in anno. «La forza del progetto sta nella flessibilità e potenza del lavoro di rete – conferma il presidente Da Pozzo –. Le aziende possono scegliere a quali iniziative promozionali partecipare, ciascuna in base alle proprie esigenze e aspirazioni, ma con il “peso specifico” di un raggruppamento riconoscibile e con il coordinamento e l’accompagnamento dell’ente camerale».
Il  59% dei fondi, in questi anni, è stato destinato alle principali iniziative promozionali sul mercato degli Stati Uniti, primo paese di destinazione dell’export dei vini friulani. Gli altri Paesi coinvolti nel corso degli anni sono stati Russia, Cina, Giappone, Canada e Area Sud Est Asiatica (dove figurano Singapore, Vietnam, Taiwan, Malesia, Thailandia) .
Oltre all’Ocm vino, la Camera offre opportunità internazionali per tutte le imprese: più servizi, più informazioni e un maggiore supporto per l’export. Dal 1° febbraio 2019 l’attività a supporto delle imprese impegnate verso l’estero viene svolta dalla sede di Udine di Promos Italia, la nuova struttura nazionale del sistema camerale a supporto dell’internazionalizzazione. In generale le attività a favore del comparto vitivinicolo sono quelle riservate alle aziende potenziali e neo-esportatrici, quali seminari e business forum (22 quelli proposti nel 2019), incontri individuali con gli esperti Paese (check up) e servizi desk per i mercati strategici (20 gli eventi del 2019), formazione specifica, missioni con diversi modelli, tra visite studio, eventi promozionali abbinati a workshop, incontri B2B, partecipazione a fiere (58 gli eventi proposti nel 2019). Già a calendario per il 2020 la Borsa Vini a Londra il 23 gennaio, sempre nella capitale britannica “Real Food & Wine” a luglio, ma anche le borse vini in ottobre in Canada, Russia, Giappone, cui seguiranno le iniziative specifiche nel Sud Est Asiatico (Singapore e Taiwan, Vietnam).

Ecco il nuovo volume su vite e vino.

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In copertina, il presidente Da Pozzo con Walter Filiputti, autore del libro.

(Fotoservizio Diego Petrussi)

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