di Giuseppe Longo

CIVIDALE – E adesso, come si è soliti dire, fatto trenta, si potrebbe fare anche trentuno. Reintrodotta a Capodanno la sempre invitante e superfrequentata festa della “gubana gigante”, a Cividale sarebbe bello, infatti – è l’auspicio di molti -, potesse ritornare anche il concorso che per tanti anni, prima del Covid, aveva visto grande protagonista proprio il dolce tipico delle Valli del Natisone che, di anno in anno, si era sfidato con prodotti tradizionali della pasticceria italiani e stranieri, dettando legge per la sua indubbia e riconosciuta qualità. Come quella che è stata apprezzata dalle centinaia di persone che ieri sera hanno partecipato sotto la loggia municipale, di fronte al Duomo, all’ormai più che collaudato rito degli auguri, appunto con una fetta di gubana e con un buon bicchiere di spumante.

Grande successo dunque – come già anticipato sui social appena conclusa la festa – per la reintroduzione della ormai tradizionale manifestazione del primo gennaio. Non meno di cinque-seicento persone si sono, infatti, presentate al calar della sera davanti alla storica sede del Municipio per questa festa che punta a valorizzare il famoso dolce locale. Il tempo clemente ha favorito un grande afflusso ad un evento che mancava da tre anni, il primo senza il protagonista dei record Berto Blasuttig, del vicino Forno Cattarossi, che aveva animato il Capodanno ducale per ben 15 anni: alla sua memoria è andato un grato ricordo e alla moglie Pia l’onore del taglio della prima fetta. Al suo posto, per consentire proprio la ripresa della manifestazione, si è cimentato il gubanificio Dorboló di San Pietro al Natisone, che come è noto davanti al civico palazzo ha recentemente aperto un elegante negozio-pasticceria, a cui si è affiancata l’azienda vinicola Scarbolo di Spessa con le sue bollicine. Per la cronaca, la gubana 2024 pesava mezzo quintale e l’apprezzamento del pubblico è stato generale, così come quello delle varie autorità – in primis l’assessore comunale Angela Zappulla, in rappresentanza del sindaco Daniela Bernardi, e l’arciprete Livio Carlino – intervenute alla manifestazione, lodandone la ripresa. Quindi, nessun primato da Guinness da inseguire, bensì la volontà – e che il pubblico accorso numerosissimo ha dimostrato di apprezzare – di riproporre e quindi tenere in vita questa bellissima consuetudine.


L’amministrazione comunale, attraverso l’assessorato alle attività culturali guidato proprio dalla Zappulla, ha patrocinato l’iniziativa dietro specifica richiesta del Circolo culturale Corno presieduto da Sergio Paroni che, assieme ai precedenti gestori del Caffé San Marco, Andrea e Marco Cecchini, ne fu il promotore originario. La fase logistica del grande brindisi é stata assunta, invece, dal nuovo gestore dello storico locale cittadino che riaprirà a breve dopo un’ampia ristrutturazione interna e che proprio nel 2024 compirà 230 anni di vita. E visto che finalmente si riapriranno le porte del San Marco, oltre all’annuale cin cin beneaugurante di Capodanno, si potrebbe pensare anche alla reintroduzione dell’ormai famoso “Gubana Day” con il concorso-sfida tra il dolce di Cividale e delle Valli con gli altri prodotti tipici che per tanti anni aveva acceso i riflettori sulla città longobarda. Il circolo culturale Corno che si è fatto, lodevolmente, promotore del mega-brindisi di ieri sera potrebbe quindi prendere in considerazione anche questa opportunità assieme ai nuovi responsabili del locale. Il concorso-sfida era diventato, infatti, un importante momento promozionale della inimitabile gubana sfornata in riva al Natisone, quindi anche con un non trascurabile riscontro economico.

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In copertina, alla signora Pia l’onore di tagliare la prima fetta della “gubana gigante” nel ricordo del marito Berto;  all’interno, alcune immagini della bellissima festa di ieri sera a Cividale.

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