di Giuseppe Longo

MANZANO – E ora arrivederci a settembre. La famosa “carta geografica” di Livio Felluga, ripiegata con cura e riposta in archivio, sarà infatti riaperta fra un paio di mesi, quando, alle porte dell’autunno e con la nuova vendemmia ormai in corso, ritorneranno “I Colloqui dell’Abbazia. Il viaggio della carta geografica di Livio Felluga”.

Nella splendida cornice del millenario complesso abbaziale di Rosazzo, in questo suggestivo angolo dei Colli orientali del Friuli premiato da una prestigiosa Docg – la denominazione di origine controllata e garantita, massimo riconoscimento alla qualità di un vino -, si è tenuto, infatti, l’ultimo appuntamento con i dieci incontri letterari del ciclo primavera-estate (erano cominciati in marzo) protagonisti lo scrittore Gianni Dubbini Venier – veneziano ma con origini anche friulane – e la fotografa Angelica Kaufmann, che hanno presentato il loro suggestivo racconto contenuto nel libro “L’Avventuriero. Sulle tracce di Niccolò Manucci da Venezia allo stretto di Hormuz” pubblicato per Neri Pozza editore. Un ricco reportage e una ricerca storica che hanno coinvolto e affascinato il pubblico che ascoltava gli autori con i quali ha intessuto un coinvolgente dibattito la giornalista Margherita Reguitti che cura la fortunata manifestazione culturale assieme a Elda Felluga – figlia dell’indimenticabile “patriarca del vino” scomparso ultracentenario alla fine del 2016 -, la quale ha colto anche l’occasione per ringraziare tutti i sostenitori dei “Colloqui”, a cominciare dalla Fondazione Abbazia di Rosazzo e dal Comune di Manzano.
Un viaggio, insomma, quello dei nostri autori che ha ricalcato, dopo tre secoli, le orme di Niccolò Manucci, partito appena quattordicenne dal porto di Venezia per quell’avventura in Oriente dopo essere scappato di casa. La Serenissima, nel Seicento, rimaneva assieme a Lisbona, Amsterdam e Londra, una delle principali porte europee verso le sconfinate terre dell’Asia. A bordo di quel veliero il ragazzo venne reclutato da un aristocratico inglese, tale Lord Bellomont, impegnato in una delicata missione diplomatica alla corte di Persia. Appunto trecento anni dopo, tra l’estate del 2015 e l’inverno del 2016, l’autore si è messo sulle tracce di Niccolò Manucci assieme alla fotografa Angelica Kaufmann, macinando oltre cinquemila chilometri via terra, lungo un impervio tragitto, avventuroso come lo fu per il giovanissimo veneziano.


Tra le atmosfere di questo coinvolgente racconto – arricchito dalla proiezione di bellissime ed espressive immagini – si è dunque conclusa questa prima fase 2023 del “viaggio” di quella carta geografica con cui Livio Felluga ebbe la geniale idea di contraddistinguere le sue etichette, divenute proprio per questa loro caratteristica inconfondibili. Arrivederci, allora, alle porte dell’autunno in questo luogo carico di storia friulana, circondato da vigne che hanno rappresentato la “culla” di meravigliosi vitigni autoctoni che fortunatamente si sono potuti salvare dando un importante “valore aggiunto” alla già prestigiosa produzione del Vigneto Fvg, fattasi conoscere e apprezzare in tutto il mondo.

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In copertina, una splendida immagine dei vigneti di Rosazzo  colta da una finestra dell’Abbazia; all’interno, il saluto di Elda Felluga che ha accanto gli autori Gianni Dubbini Venier  e Angelica Kaufmann, e un momento dell’incontro: alle spalle dei relatori, una cartina indicante i luoghi del viaggio avventuroso.

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