È stato approvato dalla Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, su proposta dell’assessore alla Difesa dell’ambiente, all’energia e sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro, il documento d’intenti preliminare alla stipula del Contratto di Area umida del sistema della laguna di Marano. “Un documento importante – commenta Scoccimarro – che mira ad assicurare un maggiore coordinamento tra i diversi livelli di pianificazione territoriale e le autorità preposte alla gestione delle zone umide, limitando nel contempo i conflitti tra la conservazione del patrimonio naturalistico e le attività economiche, attraverso una ‘governance’ multilivello per le aree umide”.

Fabio Scoccimarro


Si tratta – come si legge in una nota Arc – di un obiettivo del progetto finanziato attraverso il bando, anno 2017, del Programma di cooperazione territoriale europea Interreg Italia Croazia 2014-2020, denominato progetto ‘Coordinated Wetland Management in Italy-Croazia Cross Border Regioni’ (Crew); il progetto coinvolge in qualità di capofila l’Istituto universitario Iuav di Venezia, e, in qualità di partner, la Comunità Riviera friulana, l’Università di Camerino, il Comune di San Benedetto del Tronto, il Patto territoriale Nord Barese Olfantino, gli enti naturalistici Natura Histrica (Pola), Natura jadera (Zara) e Zastrida Prirode (Dubrovnick).
“Il progetto – ha precisato Scoccimarro – si basa sui Contratti di fiume già sperimentati positivamente nella Ue e nella nostra Regione e intende diffondere i Contratti di area umida tramite processi partecipativi, nei quali cittadini, enti pubblici e privati sono impegnati nel processo di conservazione di tali realtà attraverso le loro attività quotidiane”.
Tramite Crew sarà istituito un Osservatorio transfrontaliero per monitorare le migliori pratiche e i dati sulle zone umide costiere italiane e croate; si punta a proteggere le biodiversità nelle zone umide costiere italiane e croate attraverso l’implementazione di una metodologia coordinata (Wetland Contract), in coerenza con i principi della Gestione integrata delle zone costiere (Gizc); sarà condivisa una strategia transfrontaliera; verrà migliorata la consapevolezza pubblica sul valore degli ecosistemi delle zone umide tra i decisori politici, i gestori, i professionisti, l’opinione pubblica, rafforzando il loro impegno attivo nella ‘governance’ territoriale. “Il Contratto di Zona Umida che verrà stipulato successivamente – conclude Scoccimarro – concorrerà inoltre al raggiungimento sul territorio degli obiettivi delle direttive ambientali comunitarie Habitat, Uccelli, Alluvioni e Quadro sulle acque”.

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In copertina e qui sopra due immagini della laguna di Marano.

 

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