(g.l.) Nel 1991, quando venne riconosciuto dallo Stato italiano il titolo di “enologo”, alla guida dei tecnici della vite e del vino del nostro Paese c’era il friulano Pietro Pittaro (1987-1996). E ieri, durante il Congresso nazionale di Assoenologi che si conclude proprio oggi alla Fiera di Verona, il “supertecnico” di Codroipo – che fu per un triennio anche leader mondiale della categoria – è stato fra i più festeggiati, vista anche la sua bella età portata peraltro splendidamente, durante l’incontro che ha ricordato i 130 anni dell’associazione fondata da Arturo Marescalchi e Antonio Carpenè, e appunto i 30 dell’importante riconoscimento professionale. «Piero è stato molto applaudito – ci ha riferito dalla città scaligera Rodolfo Rizzi, presidente di Assoenologi Fvg -, perché ha fatto un grande intervento proprio sul titolo di enologo. E Pittaro, ringraziando per la calorosa accoglienza, si è rivolto soprattutto ai giovani: “Siete il presente, ma soprattutto il futuro del vino italiano”». Sugli effetti della legge 129 del 10 aprile 1991 si è soffermato, in particolare, il direttore Paolo Brogioni. E con Pietro Pittaro sono stati festeggiati anche gli altri presidenti emeriti di Assoenologi: Narciso Zanchetta, Ezio Rivella, Mario Consorte e Giancarlo Prevarin, oltre all’attuale leader, Riccardo Cotarella, che è a capo dell’associazione dal 2013.
Parla il presidente Riccardo Cotarella presenti Pittaro e Prevarin.
Ma la giornata di ieri, la seconda del 75° Congresso nazionale, è stata dedicata anche all’analisi di importanti temi legati al mercato del vino fra nuove tendenze del marketing e ripresa post-Covid. Il vino come fulcro della ripresa economica è stato anche il tema al centro della tavola rotonda condotta ancora da Bruno Vespa che ha visto la partecipazione del ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli; di Dario Stefàno, presidente della Commissione permanente Politiche europee del Senato; di Donatella Cinelli Colombini, presidente dell’associazione nazionale Le donne del vino, e del ministro del Turismo, Massimo Garavaglia. Patuanelli si è soffermato sull’attuale costo dell’energia che «incide su tutta la filiera». «L’aspetto che maggiormente mi preoccupa – ha spiegato – è che non si trovi un accordo sul tetto del prezzo del gas che metterebbe in discussione l’Unione Europea». «I Paesi che stanno mostrando resistenza al tetto sul prezzo del gas – ha sottolineato – lo fanno non per un problema tecnico, ma per tutelare gli interessi interni e in questo momento non credo che sia l’atteggiamento giusto». «Guai a tornare alla stagione degli egoismi», ha detto ancora il ministro di via XX Settembre, invocando «una nuova tranche di debito comune dell’Ue per garantire agli Stati membri di adottare politiche di sostegno agli asset industriali e produttivi che in questo momento sono in sofferenza».
Rizzi con Brozzoni e lo Schioppettino.
Sull’enoturismo invece, oltre allo stesso Garavaglia («il Congresso mondiale si terrà ad Alba, in Piemonte, a settembre»), si sono soffermati il citato senatore Stefàno, autore della legge, e la stessa Cinelli Colombini: «Con questa norma è stato fatto un lavoro ambizioso», ha sottolineato. L’enoturismo, è stato osservato, infatti, può essere una leva competitiva fondamentale anche per la ripartenza economica del Paese “perché permette di qualificare l’offerta turistica italiana attraverso un tratto identitario qual è il vino”. E attori principali, in tale contesto, sono il Movimento turismo del vino e l’Associazione nazionale Città del vino che per il 2022 ha eletto sua “capitale” la friulgiuliana Duino Aurisina.
Stamane l’evento congressuale sta vivendo, dunque, le sue ultime battute, coronando una “tre giorni” che entrerà nella storia di Assoenologi, non solo per l’indiscutibile prestigio della location, ma anche e soprattutto perché è il primo che avviene finalmente in presenza dopo due anni praticamente persi a causa dell’emergenza sanitaria. La mattinata in Fiera – che scalda i “motori” per il tanto atteso ritorno di Vinitaly – ha proposto infatti un affascinante Viaggio nell’Italia enoica, con la degustazione guidata di 15 “perle” giunte dai nostri territori più vocati: come è noto, a rappresentare il Vigneto Fvg c’era lo Schioppettino Riserva 2011 dell’azienda agricola Ronc Soreli di Prepotto. La seduta di degustazione, in una sala preparata di tutto punto, è stata presentata dal giornalista Gigi Brozzoni. Quindi, il sipario con un arrivederci al 2023.
La sala delle degustazioni.
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In copertina, l’ex presidente Pietro Pittaro durante il suo applaudito intervento davanti alla platea di Assoenologi.
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