«È in vigna che nascono i grandi vini»: lo ha affermato con convinzione Giovanni Bigot durante la premiazione dei trentotto vigneti che hanno superato i 90 centesimi secondo l’Indice Bigot. Il metodo di valutazione scientifico del potenziale qualitativo di un vigneto, ideato dall’agronomo friulano supportato dal suo team di Perleuve, lo scorso anno è stato calcolato in totale su 734 vigneti. L’Indice, frutto di vent’anni di ricerca sul campo in Italia e a livello internazionale, si basa su nove parametri di valutazione: produzione, chioma, rapporto tra foglie e produzione, sanità delle uve, tipo di grappolo, stress idrico, vigore, biodiversità e microrganismi, età del vigneto. Ogni parametro considerato va a influire su una precisa caratteristica del vino. La premiazione dei vigneti, che ha riguardato l’annata 2021, si è tenuta durante il recente Vinitaly di Verona, nello spazio della Regione Friuli Venezia Giulia.
«Un risultato finale – commenta Bigot – che è l’apice di un importante percorso di crescita e miglioramento in vigneto, lì dove nasce una grande uva per un grande vino. I vigneti premiati hanno la capacità di aumentare il valore di un territorio in termini di qualità e riconoscimento, diventando identificativi di una zona, donando caratteristiche specifiche ai vini che lì nascono. Non solo, i vini da vigneto singolo rappresentano un trend in forte crescita, ecco quindi che la valutazione del vigneto, attraverso parametri specifici, aumenta il valore del prodotto finale ed esalta l’importanza della qualità della materia prima, l’uva».
Grazie all’eccellenza in questi campi i trentotto vigneti che nel 2021 hanno superato i 90 centesimi sono stati: in Friuli Venezia Giulia il Friulano Hrib, Friulano Dolinca e Hrib Merlot de La Castellada, il Friulano Case 25 di Livio Felluga, Tocai Friulano Centralina e Cabernet Franc Pietra di Russiz Superiore, Oslavje di Radikon, Sauvignon Lonzano Alto di Sgubin Ferruccio, Sauvignon Zegla di Sturm, Sauvignon Rosazzo e Tocai friulano Buttrio di Le Vigne di Zamò, Ronco Pitotti Sauvignon di Vignai da Duline, Tocai Friulano Braida di La Sclusa, Moscato Vin dal Paron di Ferlat, Friulano Stesa di Il Carpino e Cabernet Sauvignon Narciso di Ronco delle Betulle; in Veneto il vigneto Sant’Anna di Massimago; in Lombardia Chardonnay Calcababbio e Sauvignon Calcababbio di Monsupello e Pizzarello Pinot Meunier di Castello di Cigognola; in Piemonte Sorì Ginestra di Conterno Fantino e Barolo Sottocastello di Ca’ Viola; in Emilia Romagna Merlot Ronco e Malvasia Morello di La Tosa; in Toscana Poggiata Rinaldi di Tenuta del Cabreo e Anfiteatro alle Rose di Tenuta di Nozzole; in Umbria i vigneti Sagrantino Maria Cantalupo di Di Filippo, Sauvignon Villa Pace di Cantine Blasi, Vigna Chiusaccia e Vigna Renabianca di Terre Margaritelli; in Puglia Lu Piezzu di Masseria Cuturi; in Sardegna Ispane Sud Pusceddu, Ispane Tatti/Onali, Murtatí Crobu, Pardoniga Manca, Burdaga Conciadori dell’azienda Bentu Luna. I vigneti premiati in Slovenia sono stati Chardonnay Jordano e Sauvignon Jordano di Marjan Simcic; mentre in Francia è stato premiato il vigneto Champan di Domaine R&P Bouley.
Il vigneto che ha raggiunto il punteggio massimo di 95 punti su 100 è stato il Friulano Hrib dell’azienda La Castellada in Friuli Venezia Giulia, mentre l’azienda con il maggior numero di vigneti è stata Bentu Luna in Sardegna, con cinque impianti premiati.
Perleuve – La società Perleuve nasce nel 2012 per volontà di Giovanni Bigot, agronomo, ricercatore e consulente di alcune delle migliori cantine d’Italia ed estere. Fanno parte del gruppo esperti agronomi e tecnici che si occupano di consulenza tecnica e gestionale del settore vitivinicolo con l’obiettivo di porre il vigneto al centro della produzione di vini di qualità, attraverso un approccio multidisciplinare e olistico, con un occhio di riguardo alla sostenibilità ambientale e alla salute delle persone. Tra i progetti di Perleuve, si annoverano l’Indice Bigot, metodo di valutazione oggettivo del potenziale qualitativo del vigneto che prende in considerazione i nove parametri agronomici più importanti, e l’app 4Grapes, strumento di lavoro che permette di monitorare, riconoscere e rilevare le condizioni del vigneto, oltre che archiviare i dati raccolti. Nel 2020 nasce inoltre l’Academy 4Grapes, la prima scuola italiana dedicata agli Ampelonauti, professionisti che vogliono imparare a monitorare il vigneto aumentandone il potenziale qualitativo e riducendone l’impatto ambientale.
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In copertina, Giovanni Bigot con uno dei premi; e qui sopra durante i controlli.
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