Ancora poco più di un’ora e poi via all’asta dei grandi vini per la pace della Contea di Gorizia, nel monastero della Castagnevizza sopra Nova Gorica. Stamane, alle 11, si terrà la vendita all’asta, curata dalla prestigiosa casa internazionale Artcurial, con battitore il maître Stephane Aubert. Chi è interessato può registrarsi a partire dalle 10.30. Ci sono 18 lotti di bottiglie, di produttori italiani e sloveni, esclusivamente dei Cru in purezza provenienti da queste varietà pregiate per il vino bianco: Chardonnay, Ribolla gialla, Friulano/Jakot, Malvasia d’Istria; e per il vino rosso: Pinot nero, Refosco, Merlot. A presiederla saranno fra’ Niko Žvokelj, padre superiore del Monastero, e Riccardo Illy, console onorario di Francia a Trieste. Il ricavato dell’asta andrà a favore dell’antico monastero, che l’anno prossimo compirà 400 anni dalla fondazione – qui è sepolto l’ultimo re di Francia, Carlo X, con figli e nipoti -, per il restauro degli affreschi della cappella. Nel pomeriggio, dopo il pranzo a Villa Vipolže (Vipulzano), i produttori ospiteranno nelle loro cantine i clienti, distributori, giornalisti e influencer, per far conoscere la propria produzione, nonché i vigneti.
Un’occasione, dunque, e per valorizzare e promuovere i vini di quest’area vitivinicola transfrontaliera, attraverso un evento di tre giorni interamente dedicato alla scoperta di un territorio unico e dei suoi prodotti vinicoli, nato dall’originale idea di Charles-Louis de Noüe, visconte francese che vive a Roma e la cui famiglia possiede il rinomato Domaine Leflaive, nel Puligny Montrachet, oggi produttore di vini assieme alla famiglia Marinič a Vedrijan. Un paio di anni fa si è innamorato della Goriška Brda (la parte del Collio in Slovenia), scoprendo che i vigneti del Brda e della Vipavska Dolina (la valle del Vipacco) erano stati classificati “in riguardo alla loro bontà” già nel lontano 1787, assieme a tutte le altre località vinicole dell’allora vasta Contea di Gorizia e Gradisca. Molto prima della più famosa classificazione dei vini di Bordeaux, datata 1855. «Così ho pensato di portare qui l’esperienza de “La Vente des Hospices de Beaune” che ha permesso ai produttori della Borgogna di essere al centro di un evento mondiale – spiega de Noüe – che attira i più grandi amanti del vino, i collezionisti, gli importatori, i giornalisti. Quindi è nata l’Associazione dei Cavalieri dei Cru dell’Imperatrice Maria Teresa, di cui fanno parte i vignaioli italiani, del Collio, dei Colli orientali e di Aquileia, e quelli sloveni, il cui obiettivo principale è proprio quello di far conoscere il terroir eccezionale identificato dalla Classificazione dei Cru della Contea, oggi a cavallo tra Italia e Slovenia».
I produttori hanno avuto l’opportunità di far scoprire ai propri agenti e alla stampa internazionale il territorio dell’antica Contea già giovedì, visitando alcuni luoghi simbolo della zona, partendo da Aquileia, passando per Villa Vicentina, dove si trova villa Ciardi Baciocchi con la cantina di Elisa Bonaparte, per poi dirigersi a Šmartno (San Martino), sulla torre panoramica e nel paesino fortificato, nonché a Oslavia, Gorizia, per vistare il Sacrario militare circondato dai vigneti. La giornata di ieri è iniziata, invece, con una Messa al Monastero della Castagnevizza, per proseguire con una conferenza stampa e con la presentazione e degustazione dei vini selezionati per l’asta, a cura degli stessi produttori, nella cantina del Convento. I presenti hanno ricevuto il catalogo dei Grandi Vini della Contea per la pace, realizzato per l’occasione dall’Associazione. La giornata si è conclusa con la cena di gala al Castello di Spessa, a Capriva del Friuli, durante la quale alcuni dei vini dell’asta sono stati abbinati ai piatti preparati da due chef stellati Michelin: Tomaž Kavčič e Uroš Fakuč.

Ecco il catalogo che è pubblicato anche sul sito della casa d’aste:
https://www.artcurial.com/fr/vins-fins-spiritueux
https://issuu.com/artcurialbpt/docs/grands_vins_pour_la_paix

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In copertina, un’immagine dell’antico monastero della Castagnevizza sopra Nova Gorica; qui sopra uno scorcio del Collio sloveno, la Brda.

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