(g.l.) Si chiude un anno davvero eccezionale per la Cantina Produttori di Ramuscello e San Vito che ha raggiunto il miglior fatturato di sempre, superando alla grande il test della ripartenza post-pandemica. Ha sfiorato, infatti, i 13 milioni di euro l’introito 2022, con una crescita di oltre il 30 per cento rispetto al precedente esercizio. I quintali di uva lavorati e raccolti negli 810 ettari lavorati dai soci sono stati ben 130 mila, con un incremento pari al 25 per cento. Questi alcuni dei numeri proposti all’approvazione dell’assemblea sociale della cooperativa riunitasi nella frazione di Sesto al Reghena, sotto la presidenza di Gianluca Trevisan. Costituita nel 1959, attualmente alla Cantina aderiscono 158 produttori attivi in 21 Comuni distribuiti nelle province di Pordenone, Udine e Treviso, tra i quali primeggia quello contiguo di San Vito al Tagliamento che ha la maggior incidenza di terreni vitati di tutto il Vigneto Fvg.

Soci in assemblea con il presidente Trevisan.


«I buoni risultati economici e operativi – ha affermato con soddisfazione Trevisan – ci spronano a proseguire sulla strada dell’innovazione, dell’efficientamento energetico e del miglioramento della qualità dei nostri prodotti, profondamente radicati nel territorio dal quale nascono. Dopo aver aumentato di 20 mila ettolitri la capacità di stoccaggio, portando la capienza complessiva a 87 mila, ora i nostri sforzi sono concentrati sul potenziamento e ammodernamento delle attrezzature per la vinificazione, sulla sostenibilità con l’incremento dell’autoproduzione energetica passando da 60 a 280 kWh e sulla costruzione di un moderno impianto di depurazione con il recupero totale dell’acqua di scarico per utilizzarla, sia nel lavaggio degli atomizzatori che delle macchine vendemmiatrici dei nostri associati. Perciò, nel prossimo triennio – ha aggiunto il presidente – il volume di investimenti previsto è pari a 2 milioni euro».

Il direttore Rodolfo Rizzi.

Va sottolineato che la Cantina Produttori di Ramuscello e San Vito, a livello regionale, risulta essere la terza realtà per la quantità di uva raccolta, con un’ottima qualità dei vini prodotti che riscuotono ampi apprezzamenti dai partner commerciali. Anche le numerose certificazioni ottenute (Sqnpi, vino vegano, Cantina biologica e, prossimamente, Iso 9001-15) hanno contribuito sensibilmente al miglioramento del processo produttivo e rappresentano importanti e riconosciute credenziali con cui presentarsi ai consumatori che sono sempre più esigenti.
«La produzione di vino vegano – ha sottolineato, tra l’altro, il direttore Rodolfo Rizzi – è praticamente raddoppiata, passando dai 5.400 ettolitri del 2021 ai 10 mila del 2022, segno che la cooperativa sta intelligentemente intercettando con successo i nuovi sentiment del mercato».
Ricordiamo, infine, che il 95 per cento del vino prodotto dalla cooperativa ramuscellese (principalmente Prosecco, Pinot grigio e Ribolla gialla, quasi tutti marchiati Doc e Igt) viene proposto come sfuso ai migliori brand nazionali. Inoltre, negli ultimi anni si stanno consolidando importanti accordi commerciali al fine di intraprendere strategie comuni per meglio fidelizzare la clientela. Una stagione d’oro, insomma, per i soci della Cantina di questa importante area della Destra Tagliamento, usciti con esemplare slancio dalle indubbie difficoltà causate dall’emergenza sanitaria anche al settore vitivinicolo, e che ora possono guardare con rinnovata fiducia al futuro. Per cui un bel brindisi a Natale e Capodanno è più che opportuno!

La sede della Cantina cooperativa.

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In copertina, un particolare delle nuove vasche in acciaio inox della Cantina Produttori di Ramuscello e San Vito.

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