«La crescita esponenziale degli ungulati selvatici ha reso necessario lo sviluppo di strategie di gestione della popolazione con il coinvolgimento sinergico dei cacciatori e degli agricoltori. Da questo legame fra i primi custodi dell’ambiente è nata la volontà di vedere, nel problema ungulati, un’opportunità economica, sostenibile e salubre per l’intero comparto. Ormai da tempo si parla dei danni che cinghiali, cervi e caprioli stanno arrecando all’agricoltura, senza dimenticare il potenziale pericolo per la sicurezza degli automobilisti e dei motociclisti ma, come Ente Tutela Fauna, siamo da sempre convinti che non basti lamentarsi, bensì cercare una concreta risposta».

Gianluigi D’Orlandi

Così il rieletto presidente Gianluigi D’Orlandi che prosegue: «Insieme a Confagricoltura Fvg abbiamo invitato i direttori delle Riserve a un incontro per parlare fattivamente della possibilità di creare una vera e propria filiera della carne di selvaggina friulana. In proposito, molto utile è stata l’esperienza della filiera “Selvatici e buoni” sviluppata dalla Fondazione Una che, attraverso le parole dell’onorevole Marina Berlinghieri, ha tracciato la via da percorrere e soprattutto la possibilità di riuscita. Il tema dei controlli e della salubrità della carne è stato sviscerato, invece, dal direttore regionale, Manlio Palei e dal maresciallo capo Farinacci, del Nas di Udine che hanno meglio specificato l’entità e la complessità dei controlli a cui vengono sottoposte le carni per una maggiore garanzia del consumatore. A conclusione della giornata – aggiunge D’Orlandi – c’è stata la visita al centro di lavorazione carni dell’azienda agricola Conti di Maniago che ha ottenuto il bollino di certificazione per poter fornire un primo punto di raccolta per gli ungulati cacciati. La struttura, situata a Manzano, in località Soleschiano (contattabile al numero di telefono 348.7808899), è aperta tutti i martedì pomeriggio, anche se, al fine di fornire il miglior servizio ai cacciatori, si sta valutando l’opportunità di spostarla al lunedì. Molte volte i cacciatori ci segnalano come – prosegue D’Orlandi -, la distanza da Manzano non gli permetta di raggiungere l’azienda agricola Conti di Maniago o il numero di esemplari cacciati sia importante. Questo poteva essere un problema a cui abbiamo ovviato rapidamente coinvolgendo la Friulcarni che si è dimostrata fin da subito disponibile a recuperare e pagare il cacciato».
«Il mercato – segnala Cristian Battilana, contitolare della Friulcarni di Basiliano -, è particolarmente interessato alla carne di selvaggina in quanto presenta meno grassi e ha un alto contenuto di acidi grassi Omega 3, proteine e sali minerali come ferro e zinco. Creare una filiera di carne di ungulati “Made in Fvg” – prosegue Battilana – è sicuramente un percorso impegnativo a cui però, come azienda, siamo particolarmente interessati e, in tal senso, ribadisco la nostra disponibilità a recuperare, pagando naturalmente, gli ungulati cacciati in regione contattandoci a qualsiasi ora al numero telefonico 335.5213352». Una carne che, come proposto da Giorgio Zaglia, titolare dell’omonimo agriturismo di Precenicco, potrebbe essere inserita pure nei menù delle strutture agrituristiche quale prodotto agricolo di qualità dandone maggiore visibilità e conoscenza anche fra i turisti di passaggio.

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In copertina, ecco un cinghiale fotografato nelle campagne friulane.

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