«Iniziative come quella di oggi devono guardare “oltre”, continuando a rinnovarsi e a trovare nuove modalità per proporre contenuti, senza però perdere il legame con le proprie radici. È fondamentale mantenere saldo il solco tracciato in questi decenni di attività, che ha dato valore al territorio e ai suoi prodotti e che continua a rappresentare un riferimento per chi opera nel settore». Lo ha affermato l’assessore regionale alle Risorse agroalimentari, Stefano Zannier, intervenendo alla cerimonia di apertura del Gran Premio Noè 2025 a Gradisca d’Isonzo, la storica rassegna enologica – conta la bellezza di 60 anni! – che si concluderà proprio nella giornata odierna.
Due momenti della cerimonia inaugurale.


L’esponente della Giunta Fedriga ha sottolineato il valore storico e identitario della manifestazione, che rappresenta una delle più longeve iniziative dedicate alla cultura enologica regionale. Zannier ha ricordato come il Premio, nato negli anni Sessanta per valorizzare la qualità produttiva delle cantine del territorio, abbia saputo evolversi nel tempo mantenendo intatta la propria vocazione originaria. «Questo Premio – ha affermato – amplia oggi la propria offerta e si apre sempre più alla cultura e alle attività capaci di valorizzare un prodotto che definisce le caratteristiche storiche e culturali della nostra regione e dell’area di Gradisca d’Isonzo in particolare». Secondo l’assessore, tale evoluzione testimonia una crescita costante della manifestazione, che sa coniugare promozione del territorio, identità locale e attenzione alla qualità. «Parlare di vino nella nostra regione – ha osservato – significa porre l’attenzione su una molteplicità di produzioni, con differenze significative da territorio a territorio, che riflettono direttamente la varietà dell’orografia regionale. Andiamo dalle colline alle pianure fino al mare, e questa diversità morfologica ci consente di esprimere vini dalle caratteristiche profondamente diverse, ma accomunati da una qualità costante e riconosciuta».
L’assessore Zannier ha quindi evidenziato come la qualità resti l’elemento chiave della competitività del comparto vitivinicolo del Friuli Venezia Giulia. «Abbiamo mantenuto nel tempo livelli elevatissimi delle nostre produzioni – ha precisato – e questo ci pone stabilmente ai vertici in termini di mercato e di confronti internazionali». Un risultato che, ha aggiunto l’assessore, è il frutto dell’impegno dei produttori, della ricerca, dell’innovazione e dell’azione della Regione nel garantire condizioni favorevoli allo sviluppo del settore agroalimentare. «Il traguardo dei sessant’anni del Premio Noè – ha concluso – è un elemento di forza e insieme uno stimolo a proseguire nel percorso di valorizzazione della nostra identità vitivinicola, continuando a innovare senza smarrire le radici che hanno reso questa manifestazione un punto di riferimento per il mondo del vino regionale».

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