(f.s.) Nel corso della sua assemblea annuale, svoltasi, come di consueto, all’Hotel Savoia Excelsior, l’Associazione Museo del Caffè di Trieste – come avviene sempre seguendo una bella consuetudine introdotta fin dal sorgere “ufficiale” del sodalizio nel 2017 -, ha conferito, anche in questa occasione, il titolo di socio onorario a una personalità rappresentativa di rilievo del comparto caffeicolo o comunque, più ampiamente, dei settori “collegati” della ristorazione o dei traffici portuali o di quei comparti che, in ogni modo, hanno sostenuto e irrobustito l’impianto complessivo dell’economia emporiale triestina.
Stavolta, l’ambito riconoscimento è andato a Benito Franco Benedetti, titolare, per oltre quarant’anni, della storica Galleria Fabris di piazza Dalmazia, locale sorto come caffè ancora nel 1851, con la tipica architettura dei caffè viennesi dell’epoca, e poi rilevato nel 1967 dalla famiglia Benedetti che lo trasformò in ristorante di piatti tipici triestini e mitteleuropei, con l’aggiunta di un “angolo pizzeria”, mantenendone però tutte le peculiari caratteristiche estetiche. Diverse generazioni sono passate da allora in quei bei locali, che potevano accogliere fino a 200 coperti, e molti (professionisti dei vicini uffici, famiglie o studenti che fossero) tuttora ricordano di avervi incontrato, fino al cambio di gestione e della tipologia di attività avvenuto nel 2011, la tipica e inconfondibile figura di Franco Benedetti e dei suoi altrettanto tipici, e talvolta un po’ “originali” camerieri, allora rigorosamente tutti in giacca bianca, e non privi di un “humor” spiccatamente triestino.
Benito Franco Benedetti, per questa sua lunga attività, è stato, per diversi anni, presidente della Federazione Pubblici Esercizi della provincia di Trieste, nonché consigliere nazionale della stessa Fipe. E ancora, consigliere della locale Camera di Commercio e dell’Unione Commercianti, vicepresidente del Consorzio Garanzie e Fidi (Congafi), consigliere dell’allora Azienda di Soggiorno e poi di PromoTrieste.
Con vivissime congratulazioni per la sua nutrita e appassionata carriera, il presidente dell’Associazione Museo del Caffè Gianni Pistrini, affiancato dal “vice” Doriano Simonato e alla presenza di numerosi soci e membri del direttivo, ha quindi consegnato all’amico Benedetti il diploma di socio onorario, assieme all’auspicio a una proficua collaborazione con l’associazione, ancora e sempre nel nome di Trieste e delle sue tradizioni economiche e culturali. Un invito che Benedetti, ringraziando con commosse parole per il riconoscimento, ha prontamente raccolto, proponendo fin da subito alcune interessanti idee e iniziative, con l’applauso degli astanti.
Negli anni precedenti, l’Associazione Museo del Caffè di Trieste aveva nominato quali “soci onorari” le seguenti personalità cittadine: Gigi Micheli (2017, operante nel settore quale figura di collegamento fra la torrefazione e la produzione nei paesi d’origine), Alberto Gattegno (2018, addetto alle vendite di significative realtà di import-export e già presidente dell’Associazione Caffè Trieste), Giorgio Graziosi (2019, già direttore del Dipartimento universitario di Scienze della Vita, in ambito botanico e studioso del settore), Nazario Polojaz (2020, imprenditore di successo della materia prima sia in ambito del mercantile verde che del torrefatto), Alberto Bonini (2021, direttore e figura di spicco di un’agenzia brasiliana con deposito permanente in area portuale a Trieste), Oscar Garcia Renè Murga (2022, professionista e profondo conoscitore del settore mercantile verde, in particolare dal Guatemala), Roberto Pacorini (2023, imprenditore innovatore nella logistica portuale, operante a Trieste ma anche in altre parti del mondo).

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In copertina, Pistrini e Simonato mentre consegnano la targa a Benito Franco Benedetti.

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