di Giuseppe Longo

Nimis con l’Agraria Da Benito in diretta domani su Mattino5, la seguitissima trasmissione che Mediaset manda in onda ogni giorno dalle 8.40 alle 9.40. La storia del negozio di concimi, sementi e mangimi fondato 60 anni fa da Benito Cussigh e dalla moglie Illa Comelli, e che sta per chiudere (le serrande si abbasseranno definitivamente sabato 11 maggio), ha infatti molto colpito l’emittente ammiraglia creata da Silvio Berlusconi e domani mattina ci sarà uno special che si occuperà di lavoro, a ridosso della Festa del Primo Maggio. Così, il conduttore Francesco Vecchi ha deciso di inviare sul posto un giornalista che intervisterà, appunto in diretta, le sorelle Anna ed Elena Cussigh.

Illa con le figlie.


Una storia che ha dunque calamitato l’attenzione di Canale 5, ma che aveva suscitato grande interesse anche attraverso l’articolo che questo blog aveva dedicato in marzo alla storica attività in procinto di chiudere, tanto da richiamare migliaia di lettori. Per cui saranno sicuramente tanti anche coloro che domani mattina faranno zapping alla ricerca di Mattino 5 per riascoltare l’esperienza di Anna ed Elena, di mamma Illa e di Daniele, nel ricordo del caro Benito mancato già da diversi anni. Con la chiusura della famosa Agraria di borgo Valle si chiude, infatti, anche una importante pagina di storia paesana, perché un altro vuoto si aggiungerà nel tessuto commerciale di Nimis che, centro agricolo, fra una settimana si ritroverà senza un punto di vendita di prodotti per l’agricoltura. E pensare che ce n’erano ben tre!
«All’inizio, la superficie di vendita – aveva ricordato allora Elena – non superava i 16 metri quadrati, nei quali si vendevano principalmente mangimi e granaglie per il bestiame; dal lunedi al sabato i due giovani sposi (21 anni lei, 28 lui) lavoravano fino a sedici ore al giorno, mentre la domenica di buon’ora caricavano il piccolo furgone e, con un panino per il pranzo, partivano alla volta di paesini quali Cornappo, Debellis, Monteaperta, Montemaggiore, Platischis e Prossenicco, per il servizio di consegna a quanti non avevano i mezzi per scendere nel nostro paese».
Ma la svolta arrivò dopo il terremoto del 6 maggio 1976 che sconvolse mezzo Friuli e disastrò anche Nimis, appena uscito dalla ricostruzione post-bellica. «Grande intuito, enorme spirito di sacrificio – aveva aggiunto Anna -, il momento storico-economico favorevole e tantissima voglia di realizzare qualcosa di importante per la famiglia che nel frattempo si era allargata, hanno fatto sì che dagli originari 16 metri quadri si arrivasse, ad inizio degli anni Novanta, a quasi 300 di vendita e 400 di magazzino, con un’offerta commerciale di primissimo piano sia per quanto riguarda i marchi presenti in negozio, sia per l’assortimento e che ad oggi spazia dagli articoli da regalo alle bomboniere, alla fioreria, a tutto ciò che può servire per l’orto, il giardino, l’enologia e l’agricoltura, settori questi ultimi di cui da 30 anni si occupa mio marito Daniele». Ma il resto lo ascolteremo domani dalle parole di Anna ed Elena, nell’intervista su Mattino5.

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In copertina, i giovanissimi Benito e Illa quando dettero vita all’Agraria.

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