La Commissione europea ha presentato una proposta per modificare la Direttiva Habitat, entrata in vigore il 7 marzo 2025, per il declassamento dello status di protezione del lupo da “strettamente protetto” a “protetto”, in linea con la Convenzione di Berna. L’obiettivo, dopo la sua adozione da parte del Parlamento europeo e del Consiglio, è quello di offrire maggiore flessibilità ai Paesi membri nella gestione delle popolazioni locali del grande carnivoro, consentendo misure adattate alle esigenze regionali. Tuttavia, il lupo rimarrà comunque una specie protetta e i singoli Stati potranno mantenere livelli di tutela più elevati se lo riterranno opportuno.
Del problema si è parlato ieri pomeriggio al Consorzio Agrario Fvg di Basiliano, su iniziativa di Confagricoltura Fvg, durante un incontro sul tema: “Lupo in regione: presenza e piano di abbattimento”. Dopo i saluti istituzionali di Confagricoltura Fvg, sono seguiti gli interventi di Umberto Fattori, di Sbio (Il lupo e lo sciacallo dorato in Fvg); Luca Cristofoli, di Scri (Prevenzione e indennizzo dei danni da grandi carnivori); Paola Aragno, Vincenzo Gervasi, Valentina La Morgia e Piero Genovesi, di Ispra (Gestione del lupo, normativa e potenziale declassamento dello stato di protezione).
Per Confagricoltura si tratta di un passo importante per frenare l’espansione incontrollata dei predatori, soprattutto in montagna. Gli attacchi dei lupi sono fortemente aumentati, anche a bassa quota, parallelamente alla crescita della loro popolazione, causando danni economici alle aziende agricole e pericolo per le comunità. Rimane, perciò, necessaria e urgente una presa di posizione efficace a tutela delle attività del settore primario e degli alpeggi, che sono a tutti gli effetti un’attività economica e di presidio del territorio. L’evento, organizzato in collaborazione con Agrisoluzioni Srl, rientrava nell’attività di consulenza specialistica Sissar 2025, finanziata dalla Regione Fvg.
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